00:00 12 Aprile 2013

L’arma della Thatcher contro il sindacato? Il riscaldamento globale

Forse non tutti sanno che la Thatcher fu molto impegnata in campo ambientale.

Tutta l’ideologia ambientalista comincia a prendere corpo dalla pubblicazione del libro della biologa Rachel Carson "Silent Spring", primavera silenziosa, nel 1962. C’era ancora Kennedy. La poverina, lungi dal voler diventare una sterminatrice peggiore di Hitler, fa solo notare che il DDT potrebbe essere pericoloso per l’ecosistema e la sua composizione andrebbe modificata.

Il tutto invece viene tradotto in modo molto diverso e passa solo questo messaggio:" l’uso di pesticidi come il DDT danneggia irreparabilmente l’ecosistema, va bandito" Il divieto di utilizzo si rivelerà una decisione criminale: in 35 anni muoiono di malaria 50 milioni di persone.

E’ il primo caso di vera applicazione del "principio di precauzione". Poi arriva lo scienziato della NASA, James Lovelock. Per lui tutte le parti del sistema Terra (GAIA) agiscono in perfetta simbiosi mantenendo l’equilibrio (omeostasi). Solo L’uomo è elemento esterno e perturbatore, simile ad un cancro. Si parla allora di "bomba demografica".

Da qui in poi si accelera: Our Common Future, Commissione ONU, ambiente e sviluppo 1987. A peggiorare le cose ci si mette il grande caldo negli States del 1988. Ecco che spunta la Commissione Intergovernativa sui cambiamenti climatici, siamo nel 1990. Seguirà la Conferenza di Rio 1992, dove viene stilata la Carta della Terra. La parola d’ordine è: "STOP all’antropocentrismo, creiamo una comunità di vita: uomini, alberi e animali sono messi tutti sullo stesso piano. Bello, nobile, purchè l’uomo non debba recitare un ruolo di subalternità, che ci sarebbe fatale. Invece è proprio quello che vogliono.

Un grosso aiuto arriva dal Governo Thatcher tra l’83 e l’89: troppe miniere di carbone in England (950), la lady di ferro ne chiuse 20 miniere lasciando a casa 20.000 persone.
Il carbone nuoce alla salute e al clima.

Così per fronteggiare la rivolta del sindacato Margareth, utilizzò l’arma del riscaldamento globale, una cosa a cui personalmente lei, da chimica, non aveva mai creduto. Certo bisognava essere ancora più credibili. E così sarà sempre la Thatcher a creare l’Hadley Center for Climate Prediction and Research con grossi finanziamenti governativi, tutti per provare che il Pianeta sta andando alla malora.

E veniamo alla composizione dell’IPCC: gli scienziati che fanno parte del bureau sono solo 28, i 2500 di cui si parla sono membri esterni (pochi climatologi). Nel 1990 primo rapporto in cui, caso unico, NON vengono taciute opinioni discordanti con la linea generale.

Nel 1996 secondo rapporto: dal capitolo 8 vengono fatte sparire tutte le parti che introducono incertezze o scetticismi. Nel quarto rapporto del 2007 solo 308 scienziati prendono parte alla stesura e solo 32 hanno commentato almeno 3 capitoli, la metà di loro ha commentato un solo capitolo. Il Protocollo di Kyoto l’11 dicembre 97 stabilisce una riduzione del 5.2% dei gas serra entro il 2012 rispetto ai valori del 90. Gli ambientalisti più radicali indicano la quota limite di 550ppm la quota limite oltre la quale l’umanità potrebbe andare arrosto.

Molti scienziati vorrebbero arrestarsi a 420ppm ma per farlo dovrebbero accadere cose straordinarie. Perchè dunque accanirsi a spendere milioni e milioni di Euro per un problema che andrebbe risolto in modo completamente diverso? Nel 2030 sarebbe un’utopia pensare di tornare ad immettere sei miliardi di tonnellate di C02 l’anno, un valore francamente utopistico.

Per raggiungere questo obiettivo gli States dovrebbero tagliare le proprie emissioni del 70 per cento entro la fine del secolo. Molti non sanno ad esempio che il "sistema Terra" per dirla con Lovelock ha escogitato il sistema della tettonica a placche per liberarsi dell’anidride carbonica. Lungo le fosse oceaniche la crosta terrestre viene sepolta per tornare nelle profondità del mantello allo stato fuso. E’ un meccanismo per svuotare l’oceano dai sedimenti, il carbonato torna ai suoi componenti principali tra cui l’anidride che viene riemessa dai vulcani.

Ed ecco che, improvvisamente, anche l’autorevole rivista "nature" si scaglia contro i profeti di sventura: fino al 2020 probabilmente le temperature non saliranno più grazie alla negatività dell’indice AMO, anzi scenderanno leggermente. Per salvarsi l’anima però la rivista afferma che subito dopo ci sarà un aumento senza precedenti, da contrastare subito; peccato che presto vivremo le conseguenze del ciclo solare 25, uno dei più deboli mai verificatisi, che certamente non contribuirà a riscaldare il pianeta. Se la positività dell’AMO in un secolo si è limitata a produrre un aumento termico di un solo grado, beh, allora possiamo stare tranquilli, sia pure non con una coscienza ambientale pulita, questo proprio no…
 

Autore : Alessio Grosso