00:00 6 Luglio 2020

L’anticiclone ci terrà compagnia ancora per diverso tempo

In sintesi il tempo della prima metà di luglio, tra frequenti anticicloni e qualche intermezzo temporalesco (segnatamente per il nord).

Le fasce anticicloniche si alzano ulteriormente ed arrivano ormai a coinvolgere stabilmente le latitudini del Mediterraneo, dove le condizioni atmosferiche appaiono ormai stabili ed assolate, e le condizioni atmosferiche hanno ormai acquistato quelle caratteristiche tipiche dell’estate sul Mediterraneo. La circolazione rimane di tipo occidentale e pertanto le temperature nei prossimi giorni, pur essendo elevate, risulteranno meno eclatanti rispetto a quelle misurate nelle trascorse stagioni. Quello che si preannuncia è uno spaccato dell’estate classica del Mediterraneo, con belle giornate di sole ma senza valori eccessivi. Il caldo canicolare, quello in cui alla sera non si respira e di giorno si boccheggia, resta insomma abbastanza lontano. Stima delle temperature massime previste dal modello americano per il pomeriggio di mercoledì 8 luglio

 

Come detto, la circolazione sull’Europa continuerà a restare di tipo occidentale, le perturbazioni appena al di lè delle Alpi risulteranno frequenti, sebbene anche qui si prevedano di tanto in tanto degli intermezzi anticiclonici con temperature più elevate. La parte più meridionale di questi impulsi d’instabilità, potranno coinvolgere marginalmente il nostro Paese, con particolare riferimento delle regioni settentrionali, dove lungo l’arco alpino potranno manifestarsi nel corso della settimana ancora dei nuovi temporali. Una perturbazione più organizzata delle altre, potrebbe coinvolgere in modo più deciso le regioni del Triveneto nel prossimo fine settimana. Analisi in quota del modello europeo riferita a sabato 11 luglio:

 

Nel complesso questo mese di luglio sembra promuovere un periodo estivo che potrebbe svolgersi senza troppi eccessi. I valori di temperatura saranno mediamente più elevati al centro ed al sud, segnatamente sulle zone interne. Al momento non sembrano comparire segnali di blocco circolatorio in grado di proiettarci verso grosse avvezioni d’aria calda. L’anticiclone africano sembra messo fuori gioco.  

Autore : William Demasi