00:00 29 Novembre 2015

L’anticiclone annulla qualsiasi dinamicità atmosferica, anche se…

Uno sguardo alla previsione del modello europeo, mette in evidenza un quadro previsionale caratterizzato da una tenace e persistente figura di alta pressione sul Mediterraneo. Vediamo nel dettaglio cosa dovremo aspettarci.

L’inizio di un’interminabile sequenza di giornate soleggiate fissato alla giornata odierna: domenica 29 novembre. L’aria molto fredda legata al ricompattamento del vortice Polare smette infatti di affluire verso le medie latitudini, sostituito da un flusso sempre più teso di venti occidentali che limitano (e limiteranno) gli scambi di calore diretti alle medie latitudini dell’emisfero: risultato finale L’ANTICICLONE, o meglio, una famiglia di anticicloni distesi lungo la fascia delle medie latitudini d’Europa e caratterizzati dal contenere al loro interno masse d’aria piuttosto tiepide. 

Certo nei prossimi giorni la mitezza non sarà protagonista di ogni angolo d’Italia, specie nei bassi strati persisteranno "sacche" d’aria più fredda consolidate dalle ore notturne ormai nettamente superiori alle ore di luce. I cieli sereni e l’assenza di vento favoriranno questo processo, accentuando oltremodo il fenomeno delle inversioni termiche. Citiamo non a caso i settori della Valpadana, reduci da una nottata di temperature gelide, un profilo termico che nei prossimi giorni sarà destinato a subire poche variazioni significative specie di notte. 

Significativo sarà invece il ricambio d’aria alle quote superiori, un’escalation delle temperature previsto tra martedì 1 e mercoledì 2 dicembre. Alla quota di 850hpa (circa 1500 metri) i valori saranno prossimi ai +10°C. Nei giorni successivi attesa un’effimera diminuzione ma resteremo sempre attestati su valori piuttosto tiepidi. La mitezza ed il tepore si faranno quindi sentire sulle Alpi e sugli Appennini, nonchè sulle coste, per quanto concerne le regioni settentrionali continuerà a fare scalpore la cronica assenza di manto nevoso sino a quote molto alte. 

Non mancheranno gli annuvolamenti diffusi e persistenti soprattutto lungo le coste del versante tirrenico, annuvolamenti in gran parte provocati da un flusso residuo di venti sud-occidentali nei bassi strati atmosferici che accumuleranno nubi basse lungo i contrafforti sopravvento dell’Appennino. 

Questa mattina il centro di calcolo europeo metteva in evidenza un’ondulazione un po’ più decisa della corrente a getto entro il periodo compreso tra martedì 8 e mercoledì 9 dicembre. Troppo prematuro parlare di cambio circolatorio, a dettare le regole del gioco resterebbero infatti le masse d’aria in arrivo dall’oceano e sarebbe quindi impensabile avere per il periodo sopraccitato una diminuzione decisa delle temperature. Il massimo che potrebbe accadere sarebbe assistere al passaggio di qualche perturbazione un po’ più organizzata con l’arrivo finalmente della prima neve sulle Alpi e sulle cime più alte dell’Appennino. 

Trattasi al momento solo di una possibilità più che di una vera e propria previsione, possibilità che per la fine della prima decade di dicembre possiamo stimare intorno al 25%, una probabilità quindi ancora bassa. 

Autore : William Demasi