00:00 4 Aprile 2005

KAROL delle montagne è tornato dal Padre

Karol è morto alle 21.37 di sabato 2 aprile 2005. Vivere più di un quarto di secolo con Papa Karol Wojtyla.

Giovanni Paolo II è morto alle 21.37 di sabato 2 aprile.
“Questa neve…magnifico dono di Dio” la voce del Santo Padre, Giovanni Paolo II, forte e chiara, risuonava nel 1985 in San Pietro, nel giorno dell’Epifania, mentre sulla Piazza i fiocchi cadevano copiosi.
Un momento indimenticabile.

Anche MeteoLive vuol rendere omaggio a questo grande uomo. A qualcuno sembrerà un po’ stonato che un sito di meteorologia si occupi di spiritualità e fede.

Il punto è che Papa Karol è una parte di noi, lo è stato per 27 anni, da quando improvvisamente abbiamo detto addio ad un altro grande Papa: Albino Luciani.

Papa Wojtyla, uomo da sempre legatissimo alla natura e alla montagna; lo provano i suoi tanti soggiorni in Valle d’Aosta, e poi sulle Dolomiti.
Chi non lo ricorda sulla Marmolada e sul Gran Sasso?
Chi non ha visto i filmati delle sue sciate?
Un Papa sportivo ma soprattutto un Papa contemplativo delle bellezze del Creato.

Quante volte lo abbiamo ammirato assorto in preghiera tra i monti, scendere dagli elicotteri in mezzo alla neve, o ultimamente, fermo in carrozzella, quasi in estasi mistica davanti a verdi vallate.

E quante volte nei suoi discorsi ai villeggianti è emerso il suo amore per la natura e soprattutto per i monti, per la gente della montagna. Non dimentichiamo che il Papa dormiva anche nei rifugi, sia da giovane prete che da cardinale, ha sempre scalato le montagne.

Vedere il suo passo sicuro ed agile degli anni 80, il suo dinamismo, la sua tenacia, la sua grinta, era uno sprone per tutti ad affrontare la vita con energia e ottimismo. Poi lo abbiamo visto malato tra i malati, ma sempre sorretto da quella forza di volontà che solo una fede grande poteva trasmettergli.

Infine ci siamo commossi, come se avessimo visto un nostro parente anziano spegnersi gradualmente, un parente stretto di cui conoscevamo quasi tutto, che ha vissuto al nostro fianco giorno dopo giorno le fatiche dell’esistenza terrena, scrivendo pagine di storia.

Il Papa globe-trotter, il Papa immortale ha infine rivelato di fronte al mondo tutte le sue fragilità di uomo, e quando le parole gli sono venute meno, a parlare ci ha pensato il suo volto. “Non abbiate paura” ci diceva ancora una volta, “Aprite…spalancate le porte a Cristo”, la sofferenza è un passaggio obbligato, necessario per prepararci ad affrontare lo straordinario mistero della vita.
Autore : Alessio Grosso