00:00 4 Dicembre 2014

INVERNO: ultimissime modelli!

Restano grossomodo 3 gli scenari principali con cui faremo i conti per il medio-lungo termine. Vediamo cosa risulta più probabile possa avvenire.

Anche il nuovo aggiornamento del modello americano mostra sostanzialmente un getto ancora troppo teso per favorire evitare blocchi della circolazione zonale e la formazione di robusti anticicloni scandinavi, magari in abbinamento con l’elevazione dell’anticiclone azzorriano.

Si vede però quel che basta ad assicurare una certa variabilità di tipo invernale sull’Italia, con le correnti fredde da nord-ovest, in grado di inserirsi almeno parzialmente sullo Stivale, provocando a tratti anche del maltempo, soprattutto al centro-sud e qualche nevicata anche a bassa quota in montagna.

Il periodo chiave per comprendere cosa potrebbe accadere rimane quello tra mercoledì 10 e lunedì 15 dicembre: sono 3 gli scenari che compaiono con maggiore frequenza nell’analisi approfondita del modello:
1 quello che vede sostanzialmente correnti da nord-ovest prevalenti sul territorio, come esposto sopra e che rimane, almeno sino a quella data l’opzione più probabile

2 quello che propone una frenata maggiore del getto e l’inserimento più netto di saccature in discesa dal nord Atlantico tese a spezzare con maggiore incisività la circolazione zonale, opzione meno probabile.

3 quello che propone una corrente a getto poco ondulata e dunque con scarsi disturbi e tempo complessivamente buono e non freddo, e questa tra le 3 è l’opzione meno probabile.

Nel lungo invece, sotto Natale, anche per dovere di rispetto della statistica, l’idea di un getto temporaneamente sparato e di un Italia sotto l’anticiclone dal 17 in poi, sta decisamente in piedi, anche se al momento resta poco più di un vago disegno barico.

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Autore : Alessio Grosso