00:00 29 Maggio 2020

Invasione di CAVALLETTE in Sardegna: arriveranno con i venti anche in VALPADANA?

La piaga delle cavallette.

In Sardegna i campi negli ultimi giorni sono stati invasi dalle cavallette. Non appena le temperature risalgono un po’, sono pronte ad invadere i campi.

Nella cavalletta si può osservare facilmente il fenomeno detto di gregarismo o comportamento gregario, che porta alla formazione di orde di moltissimi esemplari che si uniscono e migrano insieme.

La locusta è una specie di cavalletta che appartiene alla famiglia degli Acrididi (sottordine dei Celiferi) dalle antenne brevi.

La locusta è chiamata anche cavalletta migratrice poiché si aggregano molti esemplari che assumono spesso il comportamento migratorio percorrendo grandi distanze.

La locusta più comune infatti si chiama locusta migratoria, che è di grossa taglia, la femmina arriva a misurare anche 50 mm, la cavalletta al massimo 42 mm.

Questa volta sull’isola le zone maggiormente interessate sono quelle della valle del Tirso: qui si trovano diverse aziende agricole e zootecniche facenti capo ai comuni di Bolotana, Fonni, Gavoi, Orani, Orotelli, Ottana e Sarule. Inoltre le cavallette sono state avvistate anche nella bassa Ogliastra, non molto distanti dalla costa e nel Sarcidano.

Molti ricordano la storica invasione del 1945-46, m anche nel 2019 nella zona di Nuoro migliaia di locuste avevano distrutto le coltivazioni di 40 aziende, con 1.500 ettari di terreno letteralmente invasi da questi famelici insetti.

La cavalletta è generalmente di colore verde ma si possono anche osservare varietà che vanno dal giallo al nero, perciò ade esempio si può vedere anche una cavalletta marrone. Esistono infatti moltissimi tipi di cavallette, in Italia ne sono presenti 264 specie mentre in Europa più di 1000. Questa eterogeneità deriva dal fatto che la cavalletta è stata capace di adattarsi e colonizzare tutti gli ambienti possibili (freddi, caldi, umidi, secchi, ghiacciati, da 0 a 3000 m di altitudine, ecc), e soprattutto dalle strategie di sopravvivenza che questo insetto è stato in grado di sviluppare nel corso dell’evoluzione.

Quando sono numerose le cavallette possono danneggiare non solo le piante spontanee e silvestri ma anche intere colture orticole e erbacee (in particolare di erba medica o piante leguminose di cui vanno ghiotte).

Tutti si stanno chiedendo: poiché sono migratorie, non potrebbero raggiungere anche altre regioni del nostro Paese in seno a correnti particolarmente vivaci? A parte il fatto che le cavallette si trovano già sul territorio nazionale, ma una loro migrazione sino alla Valpadana superando il tratto di mare che le separa dalla terraferma non sarebbe una cosa facile.

Dovrebbero innanzitutto colonizzare la Corsica, poi sfruttare le navi che dalle isole si muovono verso le coste della Liguria e del Tirreno, per trasferirsi in "continente", come dicono i sardi. Cosa certamente possibile, ma piuttosto rara a livello di migrazioni di massa.

Anche se nei prossimi giorni (dai primi di giugno) dunque le correnti si disponessero da sud ovest per diverso tempo, non sarebbe facile per la cavalletta volare per cosi tanto tempo senza mai fermarsi, a differenza della sabbia del deserto che non ha bisogno di "riposare" e ci arriva puntualmente ogni qual volta giunge sul nostro territorio una perturbazione di origine afro-mediterranea.

 

Autore : Alessio Grosso