Intervista all’Esperto: la tradizione del marzo pazzo ha rispettato il calendario
Consueta chiacchierata con Lorenzo Catania.
Redazione: La tradizione vuole un marzo “pazzo”. Detto, Fatto!
Catania: Già. La tradizione in questo caso ha centrato bene la caratteristica del mese che ci traghetta in primavera. D’altra parte è proprio adesso che si fronteggiano il freddo di un Generale Inverno che comincia a pensare ad una ritirata, ed i venti miti dal Tropico, che iniziano a risalire verso nord.
Redazione: Passiamo alla situazione attuale: perché oggi non ci sono piogge per esempio sulle coste tirreniche, direttamente investite dal vento umido e mite di Libeccio?
Catania: Per due motivi principalmente: innanzitutto il vento è troppo forte, e quindi ammassa gran parte dell’aria umida verso le montagne, generando molte piogge nelle vallate e sulle pianure vicine (basta ad esempio pensare alla Garfagnana ed alla Lunigiana).
Inoltre quando soffia un vento mite al suolo,sappiamo che il fronte caldo della perturbazione ha ormai attraversato tutte le quote atmosferiche, e quindi la temperatura risulta in aumento dal suolo fino ai 7-9 km di altezza, con poche eccezioni, insignificanti nella maggior parte dei casi. Di conseguenza la colonna d’aria risulta stabile, o al più debolmente instabile, motivo questo che porta alla formazione di ben poche nubi in aree lontane dalle montagne; solo deviazioni locali delle correnti possono variare questo quadro.
Redazione: Ma è vero che esiste un Libeccio freddo ed uno caldo?
Catania: Si, e le due correnti hanno origine diversa: il Libeccio freddo deriva dal “Mistral”, che soffia da nord-nordovest nella Valle del Rodano per poi piegare in direzione della Corsica, della Sardegna (dove arriva da nord-ovest) e delle regioni tirreniche (dove si presenta da ovest o da ovest-sudovest). Il Libeccio caldo invece è un vento tipicamente mediterraneo, che nasce solitamente sul Mare di Alboran o sulle coste del nord Africa, umidificandosi nel cammino verso l’Italia; provoca piogge con maggior facilità.
Redazione: Il Libeccio caldo quindi può provocare la caduta di sabbia desertica?
Catania: Si, certamente. Ma non è affatto frequente questo; anzi, come il suo gemello freddo è più facile che il Libeccio caldo porti piogge “salate”, cioè sporcate in qualche modo da particelle di sale marino. Anche tale fenomeno non è molto gradito da chi possiede un’autovettura, magari appena lucidata …
Redazione: In questi giorni assistiamo al rapido passaggio di tante basse pressioni alternate a qualche momento di calma. E’ corretto parlare di cicloni in tal caso?
Catania: Solitamente quando sentiamo la parola “ciclone” pensiamo a tempeste di inaudita violenza, forti temporali, venti spaventosamente forti, uragani e quant’altro; ma in realtà un ciclone è semplicemente una bassa pressione, debole, moderata o forte che sia; una figura nella quale i venti ruotano (formano un “ciclo”, ecco da dove arriva il nome) in senso antiorario. Quindi non ci sono limitazioni nell’uso di questo vocabolo.
Autore : Lorenzo Catania