00:00 7 Marzo 2006

Intervista all’Esperto: improvvisi rovesci sono tipici di giornate come quella di oggi

Consueta chiacchierata con Lorenzo Catania.

Redazione: Tanta Tramontana su quasi tutta l’Italia, e nevicate, spesso di breve durata, su molte zone del versante adriatico addirittura fin sulla costa. Si parla di episodio marzolino, ma non è un po’ troppo anche per questo mese così inquieto?

Catania: No, affatto. Il fatto che la stagione avanzi non significa che l’aria artica si stemperi gradualmente; anzi, proprio grazie all’accentuazione dei contrasti con l’aria più mite in arrivo dai Tropici e quindi a causa degli reiterati scambi termici meridiani spesso l’aria fredda arriva a noi così come è nata, con le sue caratteristiche termiche ed igrometriche originali (o quasi), provocando gli ormai a noi noti bruschi cambiamenti di temperatura.
Con l’avanzare della stagione poi si attenueranno gli scambi termici, ed allora sì che l’aria fredda artica si stempererà con maggiore rapidità, tendendo a scomparire.

Redazione: Comunque in caso di situazioni come quella odierna sono anche possibili improvvisi annuvolamenti con rovesci di neve in zone dove fino a quel momento c’è stato un bel sole accompagnato da temperature di molti gradi sopra lo zero. Per quale motivo?

Catania: Si tratta della caratteristica primaria dell’instabilità. Anche se l’aria fredda ha ormai invaso tutta la colonna d’aria, dal suolo fino ai 7-9 km di altezza, infatti c’è da fare i conti con una radiazione solare che ormai si fa sempre più forte mano a mano che passano le settimane. Quindi il suolo e lo strato d’aria vicino (qualche centinaio di metri di spessore) si scalda rapidamente, e si trova immediatamente a contatto con l’aria fredda sovrastante, più pesante; si innescano così i tipici meccanismi dell’instabilità, con la formazione (a volte) di nubi cumuliformi capaci di provocare rovesci che trasportano rapidamente l’aria fredda d’alta quota verso il basso, mantenendo i fiocchi di neve tonda, la grandine e la gragnola fino al suolo.

Redazione: Tuttavia una volta passato il rovescio la temperatura risale subito.

Catania: Certo, sempre grazie all’opera del Sole. I rovesci da instabilità, specie in questo periodo, sono abbastanza limitati come ampiezza, e quindi i loro effetti risultano di breve durata e subito colmati dalla massa d’aria prevalente vicino al suolo.

Redazione: Entriamo nell’ambito di un argomento più generale: negli ultimi mesi l’alta pressione difficilmente è riuscita a distendersi sull’Italia.

Catania: Difficile capire quale sia il motivo principale; si possono comunque fare delle ipotesi verosimili sulla base di statistiche e rilevazioni di vari parametri. Si può per esempio pensare che tale debolezza sia dovuta ad una fase di QBO orientale molto accentuata. Il QBO è un fenomeno che interessa i venti equatoriali in stratosfera; questi hanno la caratteristica di cambiare periodicamente verso di movimento (per poco più di due anni scorrono da est verso ovest, poi cambiano e muovono da ovest verso est per altri due anni o poco più, e così via, continuando ciclicamente questo balletto). Ebbene adesso siamo in una fase di QBO orientale (da est verso ovest) molto accentuata, fenomeno che potrebbe essersi riflesso nella troposfera impedendo (fra le altre cose) all’anticiclone delle Azzorre di distendersi verso est in vicinanza dei Tropici e sul Mediterraneo; fantasiosamente possiamo dire che è come se l’anticiclone fosse ostacolato nella sua avanzata verso est da un forte vento contrario.

Redazione: Quindi si tratta di un fenomeno comprensibile e che non deve necessariamente far pensare a qualche stravolgimento climatico in corso?

Catania: No, assolutamente. Piuttosto gli studi su questo indice hanno portato a risultati molto importanti, che lo legano ad annate molto particolari che hanno magari fatto registrare piogge estremamente abbondanti, o freddo diffuso e persistente, o un caldo anomalo, e così via.
Autore : Lorenzo Catania