00:00 27 Dicembre 2015

Inizio gennaio; ad un passo dal grande GELO

Già a partire dalle prossime ore, un'importante ondata di gelo prenderà vita dai settori settentrionali della Penisola Scandinava per poi portarsi velocemente verso i paesi dell'est Europa; ecco le possibili conseguenze sul nostro Paese.

Le previsioni emesse quest’oggi dai principali centri di calcolo a nostra disposizione, sembrano ormai aver trovato una linea di pensiero comune e condivisa, tracciando così a grandi linee quello che dovrebbe essere il comportamento delle masse d’aria sull’Europa nel periodo compreso tra la fine di dicembre e l’esordio di gennaio 2016. Gli ultimi giorni del 2015 saranno caratterizzati da una profonda modifica della circolazione generale europea che porterà con sè, alcune importanti conseguenze sull’andamento generale di questo inverno. 

Di cosa si tratta? Già in queste ore prende consistenza una vistosissima onda di calore che dall’Europa occidentale e dagli estremi settori orientali dell’oceano Atlantico, intrude il Vortice Polare. Entro le prossime 48 ore prenderà vita un’importante cellula anticiclonica sulla Penisola Scandinava, alimentata dall’aria calda in risalita dalle medie latitudini dell’oceano e dell’Europa in direzione delle regioni polari e subpolari. 

Dopo le ostinate dinamiche zonali che hanno plasmato la circolazione atmosferica degli ultimi due mesi, assisteremo pertanto ad una brusca ripresa degli scambi di calore in senso meridiano. Scambi termici che, all’inizio di gennaio, porteranno un’ondata di gelo STORICA a due passi dal nostro Paese. Atteso infatti un tracollo termico sin oltre i 25 -30°C sull’Europa orientale e sulla Penisola Balcanica, laddove l’attuale profilo termico caratterizzato da valori prossimi ai +5°C alla quota di 850hpa (circa 1500 metri), saranno sostituiti in appena 72-96 ore da isoterme sin sotto i -20°C alla medesima quota. Trattasi di un evento di tutta rilevanza che, con tutta probabilità, farà parlare di sè anche nei tg nazionali. 

Sul nostro Paese, parte di quest’aria fredda potrebbe penetrare soprattutto sui settori più orientali (lato adriatico) e sulla Valpadana, riportando finalmente un profilo termico in linea con le medie stagionali se non addirittura leggermente inferiore. L’Italia verrebbe solo leggermente sfiorata dalla lingua di gelo distesa dall’artico russo sino ai Balcani ma sperimenteremo comunque un calo abbastanza sensibile della temperatura.

Questo calo termico potrebbe essere sufficiente a riportare la neve a quote basse tra sabato 2 e domenica 3 gennaio sulle regioni settentrionali, laddove una depressione dalle origini oceaniche, farebbe sovrascorrere aria più tiepida ed umida sopra il modesto cuscinetto d’aria più fredda che verrà a crearsi nelle ore precedenti. Tale dinamica da sovrascorrimento sarebbe resa possibile proprio grazie alle infiltrazioni da est che pescheranno direttamente dal lago d’aria gelida in sede balcanica.

Attualmente questa sembra essere la linea di tendenza messa in evidenza dai principali centri di calcolo ma il modo e soprattutto le quantità in cui questi "ingredienti" verranno miscelati, sono ancora soggetti a modifiche sostanziali. 

Vi rimandiamo agli aggiornamenti di domani, lunedì 28 dicembre. 

Autore : William Demasi