Si cambia! Non tanto dal punto di vista delle temperature, quanto sotto il profilo dei fenomeni.
Il tentativo freddo di Capodanno sembra non andare a buon fine: l'aria gelida ci sfiorerà, ritraendosi quasi subito verso nord-est sotto le bordate delle umide correnti occidentali.
Tali correnti avranno comunque il merito di pilotare due distinti sistemi frontali che interesseranno l'Italia nei primi giorni del nuovo anno.
La prima perturbazione è attesa sull'Italia tra le giornate di sabato 2 e domenica 3 gennaio (prima cartina in alto a sinistra). Il sistema frontale, come spesso accade, tenderà ad invorticarsi nel Mediterraneo, determinando la nascita di una depressione in prossimità della Sardegna.
Le regioni centro-settentrionali riceveranno un discreto carico di pioggia e la neve tornerà sull'Appennino centro-settentrionale anche a quote medio-basse (le quote neve saranno comunque da valutare in sede strettamente previsionale).
L'arco alpino (tranne le Alpi Marittime) resterà invece penalizzato, stante la posizione troppo a sud della depressione, ma avremo modo di riparlarne.
Tra lunedì 4 e martedì 5 gennaio è atteso l'ingresso di una seconda perturbazione, più intensa della precedente, che distribuirà piogge sparse e temporali su gran parte della nostra Penisola.
La neve si farà vedere sulle Alpi (finalmente) e sull'Appennino anche a quote basse, stante il calo dei geopotenziali indotto dall'ingresso franco della perturbazione sull'Italia.
In altre parole, l'inverno potrebbe alzare la voce con piogge e nevicate, ma in un contesto solo relativamente freddo.
Migliorerà sensibilmente anche la qualità dell'aria nelle nostra città, stante una ventilazione decisamente più vivace.