00:00 17 Novembre 2010

In prospettiva, alta pressione in Groenlandia: primi spunti invernali sull’Europa e sull’Italia

Una improvvisa impennata dell'alta subtropicale lungo i meridiani atlantici favorirà la dispersione di aria fredda verso le latitudini europee. Potrebbe partire da qui la prima sciabolata invernale anche sull'Italia intorno a fine mese.

L’equilibrio autunnale che sta (giustamente) governando da settimane le sorti del tempo sull’Europa e sul Mediterraneo sta probabilmente per esaurire le sue cartucce. Nell’ultima decade di novembre, a seguito di una pulsazione (pur di mediocre magnitudo) della convettività tropicale sul comparto atlantico-africano, si ergerà lungo i meridiani atlantici un possente blocco anticiclonico subtropicale.

Questo andrà ad agganciare le forti anomalie oceaniche che giacciono nei pressi della Groenlandia, ma soprattutto andrà ad invadere il Continente di Ghiaccio, supportato anche dalla componente termica. Ne deriverà un aumento della pressione a tutte le quote.

L’Atlantico da parte sua reagirà cercando di tagliare l’alimentazione meridiana calda alla struttura con le sue correnti perturbate occidentali e forse ci riuscirà in un secondo tempo, probabilmente nei primi giorni di dicembre. Frattanto però quel blocco di aria mite lassù tra i ghiacci farà piazza pulita dell’aria fredda che giace su quella guancia della calotta artica e la costringerà a riparare verso le medie latitudini. Quanto descritto trova conferma nella previsione probabilistica dell’Oscillazione Artica, prevista in netto calo proprio a partire da fine mese.

Ma dove finirà esattamente quel blocco freddo scalzato dalla sua sede naturale? L’analisi dell’Oscillazione Nord Atlantica, detta NAO, anch’essa in forte calo, pare votata ad spingere il sacco freddo sul comparto russo. Il blocco freddo tenderà poi a retrogradare verso l’Europa centrale, in direzione dell’Italia.

Nel suo percorso però se la dovrà vedere con lo smantellamento delle anomalie miti ivi presenti, processo che toglierà all’irruzione inizialmente gelida parte del suo smalto. Ciononostante nell’ultima decade di novembre, in virtù dello schema descritto, si assisterà alla propagazione verso l’Europa centro-settentrionale di diversi nuclei artici in sequenza, nuclei che quindi, pur parzialmente mitigati, raggiungeranno anche l’Italia.

Sarà probabilmente la svolta stagionale: l’autunno frenerà bruscamente e, al suo posto, si faranno sotto i primi sentori di un inverno ormai non più tanto lontano.  

Autore : Luca Angelini