La pressione oceanica è data dalla sommatoria tra pressione atmosferica e della pressione oceanica globale. E' chiaro che l'azione dei venti agita le acque e sui fondali oceanici la pressione si modifica. Anche lo scioglimento dei ghiacci va ad aumentare la massa oceanica e la sua pressione, con risvolti non solo locali, ma globali.
La maggiore invadenza degli anticicloni potrebbe dunque essere motivata dalla fusione dei ghiacci del Polo nord? Magari fosse così semplice avallare questa ipotesi. In ogni caso comprendere i complessi meccanismi della circolazione oceanica nei prossimi anni potrebbe risultare più facile.
Grazie ad una complessa serie di esperimenti i ricercatori del Jet Propulsion Laboratory (JPL) sarebbero ora in grado di misurare su vasta scala la pressione sui fondali oceanici.
Gli oceanografi gioiscono: avere a disposizione le misure di pressione dei fondali oceanici può fornire preziose informazioni per studiare meglio la circolazione oceanica globale e le sue influenze su quella più propriamente atmosferica.
Se prima si effettuavano misure su isolate porzioni d'oceano, oggi potremmo avere a disposizione una serie incredibile di dati.
Il merito è da attribuire ai sensori dei satelliti gemelli "GRACE", che sono in grado di "disegnare" la mappa gravitazionale da una distanza di 500km dalla Terra.
Considerata la fluidità dell'oceano, si tratta indubbiamente di modificazioni di gravità molto ridotte, ma pur sempre meritevoli di essere prese in considerazione.
Potrebbero infatti aiutarci a capire, quanto le variazioni del livello dei mari sia influenzato dalle variazioni di massa, quanto dalle piogge, dai ghiacci, come riferito sopra, alle inondazioni e alle concentrazioni saline.