Non sembra vero. (E infatti non durerà)
Mediterraneo ed Europa centrale obiettivo costante degli afflussi freddi in arrivo dal nord del Continente. Un autunno trasformato precocemente in inverno con tutto l'est europeo a battere i denti e cosparso di neve.
Da poco anche l'Appennino sta beneficiando della sua dose di neve e al sud non si capacitano di come la stagione da settembre ad oggi non gli abbia ancora riservato quelle belle giornate dal sapore estivo degli anni passati, sotto l'incalzare dello Scirocco.
E tutti si sono illusi, esperti e non, che questo ultimo scorcio di 2007 potesse riservarci settimane di gelo e probabilmente anche alcuni episodi di neve sino in pianura.
Nonostante previsioni stagionali americane catastrofiche volte ad evidenziare temperature sopra la norma fino a data da destinarsi su gran parte dell'Europa, confidavamo in questa piega invernale. Già vedevamo gli operatori turistici e gli sciatori sorridere, i glaciologi soddisfatti. Invece il giocattolo si è rotto. Improvvisamente.
E i modelli hanno cominciato a disegnare scenari autunnali più consoni al trend degli ultimi anni con le soliti correnti miti nord-africane che raggiungono il Mediterraneo, una saccatura che fatica ad avanzare verso est e la pioggia che, quando arriva, è sempre inferiore alle aspettative e soprattutto non è accompagnata da termiche utili a favorire precipitazioni nevose a quote basse.
E' appena il caso di ricordare che i fronti caldi, elemento preziosissimo per colmare il deficit idrico italiano perchè assicurano precipitazioni ben organizzate per centinaia di km, hanno bisogno di scorrere su aree più fredde per rendere al meglio e dispensare pioggia abbondante. Un fronte caldo che scorra su territori caratterizzati da aria già mite transita solo con le sue innocue stratificazioni, in estate infatti non è praticamente attivo in Italia.
Dunque si torna alla normalità con un vortice polare fra l'altro che appare fuori forma e di conseguenza con la corrente a getto che procede quasi al rallentatore. Ecco perchè i fronti rimangono quasi stazionari, si isolano depressioni che poi non avanzano, insomma una vera pena.
Piccole circolazioni stagne insomma e niente di veramente esaltante. Ora la neve in Appennino se ne andrà presto, come è normale che sia a novembre, ma il sud delle Alpi forse non approfitterà delle nevicate da addolcimento in misura importante.
Infatti quella depressione prevista in arrivo dalla Spagna potrebbe arenarsi a ridosso delle Alpi occidentali, a meno che dal nord Europa nel frattempo non intervenga qualche aiuto.