00:00 29 Aprile 2009

Il Sole sta facendo capire che il tempo cambierà

In verità il tempo è già cambiato. Qualcuno se ne è già accorto, qualcun altro ci vede anche nelle piogge ritrovate la mano nera dell'effetto serra.

Sole e clima. Connubio stretto stretto che su queste pagine abbiamo più volte rimarcato e che non ci stancheremo mai di ribadire. Certo, non abbiamo in mano lo scettro della verità, la cosiddetta “pistola fumante” che ci indichi che è proprio lui, tuttavia il nesso tra l’andamento solare e l’andamento della circolazione generale dell’atmosfera degli ultimi anni è un indizio non da poco.

Dopo i picchi massimi raggiunti dalla nostra Stella nel ciclo 23, l’ultimo della serie undecennale che ci ha interessati, ora è subentrata una fase quiescente la cui portata è al momento al vaglio di vari studi, non essendosi verificati fenomeni simili prima dell’avvento del monitoraggio tecnologico che abbiamo ora.

E gli strumenti ci indicano due cose: il Sole è entrato in un minimo talmente anomalo che ha portato alcuni scienziati a ritenere il possibile “salto” del ciclo 24, ossia quello che da mesi avrebbe già dovuto avere luogo. Seconda cosa: dopo l’esplosione degli anticicloni subtropicali che gli anni passati hanno spesso e volentieri scorazzato alle medie latitudini in ogni stagione dell’anno, dopo il Nino che prevaleva a gran voce sulla sorellina fredda nel Pacifico, dopo l’Atlantico in via di inaspettato raffreddamento, qualcosa è davvero cambiato. E la tempistica in questo caso sembra sovrapporsi alla mancanza di nerbo del Sole.

La circolazione generale dell’atmosfera ha ridisegnato al proprio posto la cella di Hadley, ha rimandato gli anticicloni a casa loro e ha permesso alle correnti occidentali di abbassarsi di latitudine fino a riuscire nuovamente ad agganciare il Mediterraneo. La Nina debole ci ha anche favoriti nelle nevicate dell’ultimo inverno, mai così copiose sulle Alpi da decenni.

Insomma il Sole è cambiato e il tempo è cambiato. Ma se il Sole non dovesse riprendere il suo normale ciclo cosa ne sarà del nostro clima? Ci dovremo attendere il calo delle temperature globali? Probabile. Intanto L’Italia, al centro delle attenzioni per via della sua delicata posizione geografica, si è riappropriata delle sue piogge, i ghiacciai alpini sono tornati a sorridere e forse quest’anno ne troveremo anche qualcuno con tanta voglia di avanzare.

Lo spettro della desertificazione è sempre più remoto e i mari sono sempre al loro posto. Insomma nulla di quanto catastrofico ci dovevamo aspettare si è verificato. E ora ci verranno a dire che la pioggia è un fenomeno estremo, che il temporale è un fenomeno estremo, che una tempesta di Scirocco è un fenomeno estremo… E se fossimo noi un po’ troppo estremi?
Autore : Luca Angelini