00:00 13 Gennaio 2010

Il raggio della morte e la modificazione del tempo

Viaggio verso l'antimateria.

Le scoperte scientifiche sono quasi sempre state sfruttate prima a fini militari e poi a fini civili.
Anche il famoso, misterioso e discusso caso dell’antimateria non è sfuggito a questa regola. Si voleva realizzare un’arma capace di bloccare a distanza qualsiasi motore di automezzo e soprattutto di annientare truppe nemiche durante un conflitto.

Uno dei pionieri in materia è stato senza dubbio Nicola Tesla, additato come l’inventore del “Raggio della Morte”, anche se l’invenzione è probabilmente attribuibile a Harry Grindell Matthews, uno sperimentatore inglese che nel 1924 disse alla stampa di aver inventato un raggio che riusciva a bloccare i motori in movimento, basato sull’idea di Tesla di teletrasportare energia elettrica, attraverso un nuovo principio fisico.

Il raggio invisibile aveva le seguenti proprietà:
-arrestare i motori a scoppio
-far esplodere a distanza polveri
-far saltare in aria le cartucce
-portare all’incandescenza il filamento di una lampadina elettrica
-uccidere insetti o piccoli animali

la macchina però non ebbe il successo sperato e si rivoltò contro il suo scopritore causandogli anche una lesione all’occhio.
Matthews morì nel 1941 senza che di lui si parlasse più. Il volto italiano di Matthews è sicuramente Guglielmo Marconi che utilizzò la radio come mezzo curativo per combattere batteri e malattie virali. Marconi si occupò anche di studiare antigravità e di captare le voci dei morti ma soprattutto del raggio della morte.

Abbiamo già lungamente parlato del resoconto di Rachele Mussolini sull’esperimento condotto dal Duce nel giugno del 36. Pare fosse intervenuto addirittura Sua Santità Pio XI, terrificato da questa scoperta a chiedere a Marconi di non proseguire le ricerche, cosa che fece in accordo con Mussolini. Marconi morì nel 1937 ma l’eredità del raggio della morte fu raccolta da un suo segreto collaboratore, tale Pier Luigi Ighina, divenuto famoso per il monopolo, da lui stesso illustrato alla Gabanelli in una puntata di Report.

“Il monopolo è il principio positivo o negativo dell’energia solare. L’energia solare è la parte principale della polarità; bloccandola e riflettendola, diventa negativa. L’energia solare arriva sulla Terra, viene bloccata e riflessa e quindi diventa energia terrestre. Dall’interazione dell’energia solare con quella terrestre si produce materia. Tutto qui. Semplice no?”

Per Ighina Marconi è morto vittima di un suo stesso esperimento sul monopolo, perchè ha scomposto la materia sulla materia stessa. Lui ha fatto l’esperimento e c’è rimasto.
Secondo Ighina le due energie, solare e terrestre, producono la colla magnetica. Unendo o separando i monopoli si può comporre o scomporre la materia.

MeteoLive però cita Ighina soprattutto per parlare della sua macchina per controllare le nuvole. Tutti gli esperimenti di Ighina sono basati sul ritmo di energia solare e terrestre. Attraverso questo ritmo si possono rigenerare cellule vive, neutralizzare terremoti, allontanare e avvicinare le nuvole.
La sua elica ha squarciato il cielo lasciando sopra l’area interessata dalla macchina un buco di sereno, facendo la gioia di chi ha fotografato queste “buchi” portandoli come prova della manipolazione climatica artificiale prodotta dagli esperimenti umani. (leggasi HAARP)

Il fenomeno è riconducibile ovviamente ai processi di composizione e scomposizione della materia studiati e “realizzati” da Ighina, di cui però dalla sua morta, avvenuta nel 2004, nessuno ha più parlato.

Per la verità molti libri sono stati scritti in merito. Il sottoscritto in “Apocalisse nera” ha provato a romanzare il tutto, ma francamente, pur con il rispetto dovuto a questi grandi ricercatori “autonomi”, un po’ di scetticismo resta. MeteoLive oggi ha solito voluto portarvi a conoscenza anche di questa pagina di storia italiana che passa anche attraverso la presunta capacità di modificare le nubi. Se volete esprimere la vostra opinione scriveteci come di consueto.
Autore : Report e sintesi di Alessio Grosso