00:00 6 Aprile 2009

Il professor Giuliani sentenzia: io questo terremoto l’avevo previsto

Oltre alle tragiche notizie che giungono dalle zone disastrate, monta anche una polemica riguardo alla possibile previsione dell'evento sismico in questione.

“Fino a ieri ho lanciato allarmi, non ci hanno ascoltato!” Le parole del professor Giuliani, tecnico del laboratorio nazionale del Gran Sasso suonano come una campana a morto.

“Da tre giorni vedevamo segnali di forti terremoti e i terremoti possono essere previsti. Questo evento si sarebbe potuto prevedere anche con i metodi tradizionali, se ci fosse stato qualcuno a lavorare” , aggiunge sempre Giampaolo Giuliani.

Solo una settimana fa il professore è stato denunciato per procurato allarme per aver allertato la popolazione in Abruzzo sulla possibilità che si verificasse un forte terremoto nei giorni a seguire.

Giuliani sostiene di aver elaborato un metodo in grado di prevedere l’arrivo degli eventi sismici. Le sue osservazioni si basano sull’analisi delle emissioni di un gas (IL RADON) sprigionato dalla crosta terrestre.

Tutto previsto con scrupolo, quindi?
Nemmeno per idea! In un’intervista rilasciata alla fine del mese di marzo è proprio il professor Giuliani a tranquillizzare la popolazione, sostenendo che i terremoti non si possono prevedere con certezza, nemmeno col metodo del gas radon, e soprattutto che lo sciame sismico in questione sarebbe stato indipendente e non avrebbe presagito lo scatenarsi di un terremoto distruttivo.

Due prese di posizione radicalmente opposte o perlomeno contraddittorie prese dalla stessa persona, a pochi giorni di distanza l’una dall’altra, che gettano ancora più ombre su tutta la vicenda. Naturalmente i giornali, pur di strumentalizzare la vicenda a fini anti-governativi, hanno dato ampio risalto alla previsione basata sulle emissioni di radon di Giuliani. Del resto certi giornalisti sono veri esperti in fatto di sciacallaggio.

Ma i terremoti si possono prevedere? Scientificamente no. Il terremoto è un fenomeno di frattura della crosta terrestre, che si riconduce ad una struttura madre, che è definita FAGLIA. Prevedere l’esatto momento in cui vi sarà la frattura che scatenerà il terremoto è praticamente impossibile.

Naturalmente vi sono zone in Italia che sono ad alto rischio sismico. Tutta la dorsale appenninica lo è. Tutti ricordano il terremoto dell’Irpinia, il terremoto di Avezzano, quello dell’Umbria e delle Marche e così via.

Il rischio sismico può essere quindi previsto, ma prevedere l’esatta tempistica di innesco di un terremoto è cosa assai più ardua, se non impossibile.

L’Italia è una penisola a rischio terremoti. L’impatto degli stessi sulle abitazioni è strettamente correlata alla qualità di esse. Tenuto conto che la maggior parte dei terremoti che avvengono in Italia sono medio-forti, basterebbe costruire gli edifici con opportuni criteri antisismici, in modo dal ridurre al minimo il rischio di crolli, come si fa in America ed in Giappone, zone in cui i terremoti sono molto più intensi di quelli che si hanno in Italia.

Tutte le regioni (chi più, chi meno) presentano un rischio sismico. Solo la Sardegna ne è esente!
Autore : Paolo Bonino