00:00 3 Luglio 2014

Il modello inglese minimizza il “guasto”, ma ha le idee poco chiare…

Rispetto al modello americano, l'inglese frena e pone i massimi effetti della saccatura nord atlantica sull'Europa centro-settentrionale, con guasti relativi per la nostra Penisola.

Non bastano i dilemmi per il freddo e la neve che spesso funestano le elaborazioni modellistiche nel periodo invernale. Ora ci si mette anche l’estate, stagione che in genere mette tutti d’accordo sotto il profilo meteo, proponendo scenari quasi sempre votati alla stabilità.

La prima decade di luglio potrebbe trascorrere con un tempo abbastanza tormentato in Italia. Il modello americano, da giorni, non ha dubbi e pone sia nell’ufficiale che nei run alternativi una spigolosa saccatura in allungo dall’Europa occidentale al bacino del Mediterraneo.

Il modello inglese, di cui vediamo uno spaccato relativo alla giornata di mercoledì 9 luglio, si ostina invece a minimizzare il tutto, ponendo la medesima saccatura poco penetrante nel Mediterraneo. Secondo questa elaborazione, sulla nostra Penisola non ci sarebbe nessuna fase instabile prolungata, ma solo un passaggio veloce che interesserebbe segnatamente l’Europa centro-settentrionale e marginalmente il nord Italia.

Chi avrà ragione? Analizzando i vari run del modello inglese, l’elaborato mette in luce un po’ di confusione, specie sul medio e lungo termine. Run completamente azzorriani sono surclassati nel giro di 12 ore da corse che ripropongono saccature dall’entrata sempre poco convincente.

La tenacia e la stabilità di vedute del modello americano piegherà anche il reticente modello inglese? Probabile! Le prossime corse saranno decisive per vedere quale delle due elaborazioni avrà avuto la vista più lunga. Continuate a seguire tutti i nostri aggiornamenti.

Autore : Paolo Bonino