00:00 27 Marzo 2009

Il maltempo alle porte, ecco tutto quello che c’è da sapere su piogge, temporali e nevicate

Con gli elementi a nostra disposizione siamo in grado di tracciare una linea cronologica ormai soddisfacente dei fenomeni attesi tra sabato e lunedì sull'Italia.

Dopo giorni e giorni di correnti settentrionali la primavera cambia tutto e riparte. La manovra chiave si compirà tra la serata odierna, venerdì, e la notte su sabato. Due i protagonisti principali: una saccatura collegata al vortice polare con un profondo minimo sulle isole Britanniche, asse proiettato verso Francia e penisola Iberica e una piccola ma assai insidiosa goccia fredda che vaga da alcuni giorni al largo di Portogallo e Marocco.

L’aggancio tra le due strutture andrà a buon fine e determinerà la confluenza e la fusione della corrente a getto polare con quella subtropicale. Il ramo ascendente del grande fiume di vento sorvolerà il Mediterraneo centro-occidentale con asse Gibilterra, Baleari, Italia centrale ed estremo nord-est.

Lungo il suo lato ciclonico, quello rivolto verso sinistra, scorreranno diverse onde perturbate di piccola ampiezza che forniranno tiraggio verticale (vorticità) ai corpi nuvolosi nel frattempo sviluppatisi lungo la medesima traiettoria a causa dell’interazione tra l’aria polare marittima in ingresso dall’Atlantico lungo il bordo posteriore della depressione e i flussi miti e umidi di estrazione nord-africana a precederla.

Scendendo di quota notiamo un altro passaggio chiave che si rivelerà determinante nel focalizzare l’attenzione sulle precipitazioni più significative. Tra il livello del mare e l’altezza di circa 1400m lo spessore atmosferico sarà attraversato da un flusso molto umido in risalita da sud-ovest. Tecnicamente si tratta di un “nastro trasportatore caldo”, porzione nuvolosa irregolare inclinata verso l’alto che, per le sue caratteristiche condizionatamente instabili, potrà causare lo sviluppo di qualche cellula temporalesca immersa nel tessuto nuvoloso, anche importante tra il Tirreno centro-settentrionale, Toscana, Lazio, nord Umbria e Marche.

E proprio gli indici temporaleschi ci suggeriscono una predisposizione dell’aria a ruotare dunque a produrre sistemi temporaleschi organizzati del tipo multicellulare (tecnicamente noti con il nome di MCS). Quando avverrebbe tutto questo? Tra la sera di sabato e la notte su domenica.

A seguire altro punto nevralgico da tenere sott’occhio: il nord-est e la fascia Prealpina tra Canavese e zona Verbano. Il primo settore vedrà confluire nei bassi strati aria molto umida in rientro dall’Adriatico e in quota gli ammassi nuvolosi provenienti dal Tirreno. Lo sbarramento contro il versante sud-alpino farà il resto e le precipitazioni si potranno fare abbondanti su Prealpi venete, Dolomiti meridionali e soprattutto sul Friuli Venezia Giulia.

Per quanto riguarda lo sbarramento sud-alpino citiamo la zona laghi lombarda e il Canavese, zona ove andranno ad impattare i venti di Scirocco che dall’Adriatico risaliranno la Pianura Padana imbottigliandovisi.

Ultima nota, un po’ dolente per la verità: le quote neve. Inizialmente (pomeriggio di sabato) poste mediamente tra 1500-1600m, in temporaneo calo verso i 1200-1300m nel momento clou dei fenomeni sui settori alpini occidentali ma in successiva risalita tra 1700 e 1800m sui settori prealpini veneti e friulani, in ulteriore risalita fin verso i 1800-2000m dalla mattinata anche sul settore dolomitico meridionale. Fiocchi verso i 1400-1500m sul resto delle Alpi orientali.
Autore : Luca Angelini