Il peggioramento annunciato entra ora nel vivo. Il nocciolo di aria fredda in quota giunto dal nord Europa troverà nelle prossime ore la sua sistemazione sui cieli francesi, mentre la sua traccia al livello del mare inizierà a spiraleggiare tra il mar Ligure e l'alto Tirreno. Sarà mercoledì 16 che la struttura depressionaria, di classica impostazione baroclina (con asse verticale inclinato), godrà del suo massimo fulgore.
E proprio mercoledì, la corrente a getto in risalita dal nord Africa risulterà determinante per l'acuta fase di maltempo attesa sulle nostre regioni centro-settentrionali. Il flusso d'alta quota difatti, pur non presentando valori da primato di velocità, si biforcherà in due rami sulla verticale del Tirreno centrale.
Il suo ramo di destra proseguirà la sua corsa verso il Mediterraneo orientale e la Turchia, mentre quello di sinistra compirà una virata sulle nostre regioni settentrionali per poi riconfluire nel flusso principale più a valle. Si creerà in questo modo una forte divergenza alle quote superiori con ingenti masse d'aria che inizieranno a salire invorticandosi attorno al minimo principale.
Da questa manovra nascerà una ben organizzata perturbazione che mercoledì si troverà a ruotare come una spirale attorno al perno depressionario che dalla Corsica si porterà verso l'alto Tirreno, il mar Ligure per poi scemare in serata sulla val Padana occidentale. Sarà il ramo freddo di questa perturbazione a risultare responsabile della fase di maltempo attesa mercoledì sulle nostre regioni centrali, in particolare Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna.
L'Isola vivrà la sua più attiva fase di maltempo nella notte tra martedì 15 e mercoledì 16, ossia nelle ore in cui il minimo depressionario troverà la sua collocazione ottimale nei pressi della Corsica. La parte più avanzata della perturbazione transiterà dunque con il suo carico di temporali nella notte. I fenomeni risulteranno più intensi sui versanti occidentali ma anche sulla Gallura. Entro la mattinata però il blocco perturbato si porterà minaccioso sulla Corsica viaggiando a grandi passi verso le regioni tirreniche, ulteriormente alimentato dal transito sul mare, mentre in Sardegna subentreranno ampi rasserenamenti.
Siamo giunti alla mattinata di mercoledì: il contributo di un mare bello caldo, unitamente ai venti di Scirocco che aggiungeranno come tocco finale ulteriore energia al sistema, esalteranno la fenomenologia in viaggio sul cuore del Tirreno. Proprio dal mare aperto prenderanno spunto le prime cellule temporalesche dirette verso le coste tirreniche per poi spingersi verso l'interno. Qui si sommerà anche il contributo orografico imposto dallo scontro delle masse nuvolose con l'Appennino.
Per allora tutto sarà compiuto: mentre sul Lazio la mattinata riserverà ancora qualche schiarita, sull'Umbria, ma soprattutto sulla Toscana, i fenomeni saranno già in atto. Nel pomeriggio le tre regioni avranno a che fare con frequenti situazioni temporalesche, con rischio di strutture autorigeneranti (temporali di lunga durata) che al momento sembrano più probabili sul Livornese sul Lazio. Una parziale attenuazione dei fenomeni è attesa solo in tarda serata. La Campania si chiamerà fuori per pochi chilometri, tuttavia ci preme far presente che i settori di confine con il Lazio potranno veder sconfinate in serata qualche minaccioso spunto temporalesco destinato ad infrangersi contro i retrostanti contrafforti dell'Appennino.