00:00 1 Luglio 2013

Il freddo e il fuggi-fuggi in spiaggia…

Al mare quando fa freddo.

Quando sei al mare e fa freddo, non fresco, ma proprio freddo, dopo la primavera che ha fatto, pensi che si sia rotto qualcosa nel meccanismo del tempo, ma se lavori nel settore l’analisi subito dopo diventerà più razionale, meno istintiva.

In spiaggia invece, sotto l’ombrellone, confortati da una bella felpa per vincere la sensazione di freddo indotta da brezze insolitamente gelide, si sentono i commenti più pesanti: "è la natura che si sta rivoltando contro di noi, sta arrivando la glaciazione, mai sentito un freddo simile in questa stagione sulla spiaggia". Non importa se la nonnina di turno cerca di convincere tutti del freddo che fece nella stagione che fu, il giudizio è immutabile.

Del resto il vento non dà tregua per giorni interi, sfogliare un quotidiano diventa un’impresa titanica, è come domare un cavallo imbizzarrito. Quando non soffia la bora, ci pensa la brezza a raffreddare gli ardori di chi proprio al bagno non vuole rinunciare, senza dimenticare il rito del fuggi fuggi pomeridiano all’arrivo dell’immancabile temporale, che si scatena proprio nell’unico punto ormai rimasto caldo: la spiaggia. 

Al nero si resiste, perchè si spera sempre che vada a colpire qualche km più in là, ma le famiglie alla prima raffica di vento, raccolgono asciugamani secchiellini, paperelle e abbandonano l’ombrellone di gran carriera.

Il temporale notturno, seguito dal sole, in realtà aiuta molto i papà nella costruzione di fantastici castelli medievali o di piste da biglie memorabili, ma il maltempo prolungato sfinisce anche il portafoglio dei genitori che ricorrono alle sale gioco per tenere a bada i pargoletti.

Già, proprio le sale gioco e i negozietti sono quelli che dal maltempo traggono grande giovamento, mentre i gestori dei bagni risultano quelli più penalizzati, con gli ombrelloni che restano desolatamente chiusi. In spiaggia ci si potrà andare ugualmente anche con le nuvole, ma dell’ombrellone potrò tranquillamente fare a meno e risparmiare; in tempo di crisi non è poco, anche se per la verità di locali pieni e di gente in fila per mangiare se ne vede ancora troppa, anche in un momento in cui un po’ di digiuno sarebbe salutare per le nostre tasche.

Saranno stranieri si dirà, invece no: togliete tutto all’italiano, ma non il cibo. Se è vero che spesso gli alberghi sono occupati per la maggior parte da anziani o da famiglie con bambini e non certo dalle coppiette, è altrettanto vero che questo avveniva anche in passato, i giovani puntano da sempre al campeggio o al massimo optano per i bungalows.

Non sono mancate nemmeno le trombe marine in questo periodo pazzo e il bagnino commentava con i bagnanti che di solito cose simili le avvistava in settembre, non certo a fine giugno e ricorda a tutti che a maggio le prenotazioni sono crollate del 70% a causa del maltempo. Eppure adesso, nonostante diluvi e freddo, molta gente cerca di resistere, perchè a qualche giorno di mare ( e soprattutto di cucina di mare) non vuole proprio rinunciare, costi quel che costi.
 

Autore : Alessio Grosso