Il Coronavirus sparirà con l’arrivo del caldo e dell’estate? Analisi e considerazioni
In questi giorni drammatici per il nostro paese sono in molti a chiedersi se con l’aumento delle temperature il Covid-19 finalmente allenterà la morsa sulle nostre martoriate regioni. C’è chi sostiene sia possibile ma la previsione diviene pessimistica se si guarda a un altro conoravirus che già da anni rappresenta un pericolo per l’uomo.
Si tratta della MERS (Middle East Respiratory Syndrome).
Conosciuta dalla comunità scientifica italiana come Sindrome Respiratoria medio-orientale questa malattia rappresenta l’espressione del MERS-Covid.
E’ una patologia molto severa, con un tasso di mortalità del 34%, ben superiore a quello della SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome) che nel 2003 arrivò a uccidere ‘solo’ il 10% delle persone colpite. Ebbene la MERS, che ripetiamo è un coronavirus e appartiene quindi alla stessa classe del nostro Covid-19, si diffonde tranquillamente a temperature ben superiori a quelle delle estati italiane.
Il paese dove ha portato più lutti è infatti l’Arabia Saudita dove secondo i dati ufficiali dell’organizzazione mondiale della sanità 780 pazienti sono deceduti su un totale di 2102 casi confermati. E basta prendere in considerazione le temperature medie della capitale di questo stato mediorientale per rendersi conto che almeno questo tipo di coronavirus non è certo messo all’angolo dal caldo. Riyad ha infatti una media annuale di 25,4 C° con punte nei mesi più caldi di oltre 40 C°. E anche gli altri 27 paesi dove la MERS si è diffusa non sembrano certo avere temperature meno elevate. Stati come Giordania, Qatar e Tunisia presentano anch’esse climi molto caldi per la maggior parte dell’anno.
I sintomi sono anch’essi simili, con un quadro clinico iniziale sovrapponibile a quello di una normale influenza che poi si trasforma in insufficienza respiratoria grave. Covid-19 e MERS condividono anche la stesso periodo di incubazione, con una media di 5,2 giorni. E anche la patogenesi sembra essere la stessa. I pipistrelli sarebbero all’origine di tutto anche in medio oriente. Con i loro escrementi infatti sembra che infettino datteri e cammelli per poi passare all’essere umano.
Autore : Dott. ALESSANDRO ASPESI