00:00 1 Dicembre 2015

Il borsino del meteo: dove va l’inverno dicembrino?

Analisi e controanalisi per capire se a breve potrà cambiare qualcosa.

La media degli scenari proposta dal modello americano sembrerebbe votata al cambiamento di circolazione entro la metà del mese.

Si vede infatti il graduale abbassamento del flusso zonale atlantico, l’inserimento di qualche saccatura con occasione per assistere a precipitazioni, se non proprio a condizioni invernali vere e proprie.

Il tutto probabilmente nasce dal previsto indebolimento della struttura complessiva del vortice polare. L’indice NAM, che controlla lo stato di salute ai piani alti del vortice, cioè in stratosfera, ha finalmente smesso di salire, anche se si mantiene su valori che fanno pensare che possa ormai aver influenzato anche i piani bassi, cioè quelli troposferici e che tale forzatura a tratti possa ripresentarsi almeno sino a metà gennaio, negando l’inverno all’Italia e non solo.

C’è però da notare come proprio l’indice AO, che controlla lo stato di salute del vortice polare troposferico, cioè la parte più bassa che arriva poi sino al suolo, stia mostrando segni di parziale cedimento; per la verità non proprio un tracollo ma un procedere confuso certamente si.

Più marcati i cedimenti mostrati dall’indice NAO, che controlla la ripartizione pressoria tra Azzorre e Islanda: qui il crollo pare evidente dal 5 dicembre in poi, con possibili affondi di saccature sull’ovest del Continente, in grado poi di avanzare verso di noi entro la metà del mese.

Insomma qualche passo in avanti si è fatto verso un certo dinamismo stagionale ma l’emissione di stamane dei modelli lascia comunque intendere che vi sarà staticità per almeno altri 10-12 giorni, sempre che non accada qualcosa di nuovo entro tale periodo.
 

Autore : Alessio Grosso