00:00 16 Agosto 2010

Il 2010: un anno di cataclismi (o di catastrofismi?)

Temperature record, alluvioni record, incendi record... Il 2010 anno dei cataclismi real time.

Il 2010 sembra volerci stupire con effetti speciali. In realtà il grande progresso delle telecomunicazioni e l’industrializzazzione dei Paesi emergenti che finora non hanno fatto testo nella cronaca meteo, sta facendo entrare nelle nostre case una vera e propria valanga di notizie, tante da farci indigestione.

E così, dopo il cataclisma dell’iceberg groelandese crollato in mare, è seguito quello dei terribili incendi in Russia. Dall’altra parte del mondo però, il monsone ha creato un altro cataclisma: quello delle devastanti alluvioni in Pakistan. Non possiamo dimenticare che nel cuore del’Africa, in Guinea, la colonnina di mercurio è scesa a gennaio fino a poco più di 1 grado, causando un’altro cataclisma: la devastazione dei raccolti.

Ma ci sono cataclismi anche più vicini a noi: con il caldo i nostri boschi diventano preda immediata degli incendi, ad ogni temporale ci infarciscono al testa che i nostri raccolti sono andati perduti, ma la notizia aleggia anche quando si verifica l’evento opposto, ossia quando c’è troppa calma allora è la siccità a incidere sulla nostra povera agricoltura.

Così, in un modo o nell’altro, ci rendiamo automaticamente consapevoli di dover fronteggiare quanto prima un nuovo rincaro dei prezzi e/o un rapporto di questi ultimi con la qualità dei prodotti scadente. Tutta colpa nostra che abbiamo modificato il clima e allora mandiamo giù a testa bassa e senza fiatare, mentre il furbastro di turno dall’altra parte delle barricata si pasce della pubblica ottusità.

Una domanda a questo punto sorge spontanea: possibile che mai in passato un nubifragio di metà agosto avesse fatto esondare il fiume Lambro a Milano? Possibile che in passato nessun incendio abbia mai gettato nella disperazione i nostri contadini? Possibile che in Ucraina non si siano mai raggiunti i 40 gradi? Possibile che in Antartide non si sia mai scesi sotto i -83 gradi?

Eppure i nostri anziani, chiusi nel loro orticello, ci raccontano storie terribili, ma il sapore drammatico di quei racconti viene puntualmente diluito da quel non so che di folcloristico, da quella insulsa superiorità subliminale secondo la quale i cataclismi di allora non erano come quelli di oggi.

Ma allora cosa è cambiato veramente? In realtà nel passato qualcosa di diverso senz’altro c’era: i cataclismi ci sono sempre stati, le notizie di alluvioni, di siccità, di freddo o caldo record anche. Quello che non c’era è un mostro ben più grande e pericoloso, un mostro che rischia di mangiarsi le nostre coscienze e il nostro diritto a ragionare, il nostro diritto a star fuori dalla mischia, il nostro diritto a vivere rilassati e in pace con il nostro Pianeta: quel mostro è la piaga dei nuovi anni 2000, quel mostro è il catastrofismo.

Autore : Luca Angelini