I grandi centri climatologici del mondo l'avevano prevista. Stiamo parlando di una delle più importanti oscillazioni delle temperature oceaniche a livello mondiale, ossia il ciclo dellì'ENSO. Dopo la Nina quasi "strong" dell'inverno 2007-08, il trend pareva invertirsi a favore di una fase proiettata verso un Nino imminente.
Ma dopo l'estate le previsioni sfornate dai calcolatori ha invertito la tendenza mettendoci all'erta per una probabile fase di Nina debole. La previsione si è rivelata azzeccata e ora la stagione sta iniziando a imboccare i binari posati da questa importante oscillazione.
Niente alta pressione subtropicale in risalita sul Mediterraneo, bensì varie saccature figlie del vortice polare che si protendono verso il Mare Nostrum. Perchè proprio verso il Mare Nostrum? Probabilmente per la situazione delle temperature superficiali dell'Atlantico presenti nella cosiddetta "zona RM", ossia al largo di Terranova.
Qui acque più calde tendono a pompare l'alta pressione delle Azzorre riuucchiandola verso i settori nord-occidentali dell'oceano, proprio dove, negli anni scorsi, ruotava quasi in modo permanente un profondo centro di bassa pressione, il lobo canadese del vortice polare.
Ebbene il capovolgimento di questa situazione, pur in ambito di temperature sul resto dell'Atlantico ancora piuttosto sfavorevoli (a causa dell'indice AMO positivo) ha già portato i suoi frutti sull'Europa, schivata chirurgicamente lo scorso inverno (e non solo), quando sul resto dell'emisfero il duetto QBO negativa (venti stratosferici orientali) e minimo solare avevano dispensato una stagione tra le più gelide degli ultimi anni.
Ora, come risposta a questoa situazione, si sono aggiunti gli indici spia del nostro comparto, ossia l'Oscillazione Artica (indice AO) e la distribuzione della pressione in Atlantico (indice NAO) entrambi piombati verdìsi due picchi considerevolmente negativi. Cosa significa?
In sostanza ciò sta a significare che il vortice polare risulat e risulterà ancora disturbato, a causa di quell'anticiclone che risale verso Terranova e che costringe l'aria artica a discendere verso le medie latitudini. Farà ancora freddo dunque nei prossimi gioni sull'Italia? In realtà si andrà verso un trend termico in lenta ma inesorabile risalita.
Questa sarà causata però non dalla rimonta anticiclonica classica, fatta eccezione per una temporanea spanciata a metà settimana, ma dal richiamo meridionale risucchiato da un anuova saccatura in discesa dal nord Atlantico secondo lo schema appena descritto. Insomma non sarà tutta neve ma l'Italia potrà trovarsi comunque ancora nelle grinfie di un tempo che tutto promette fuorchè l'ormai perduta stabilità.