L'etanolo è ritenuto dai paesi più industrializzati del mondo un combustibile pulito e molti progetti di motori innovativi puntano sullo sfruttamento di questo alcol. Ma se fosse adottato su larga scala nel campo dei trasporti il numero di morti e di ricoveri dovuti a patologie polmonari non diminuirebbe ma potrebbe addirittura aumentare.
È questa la conclusione di uno studio svolto presso la Stanford University e pubblicato sulla rivista online Environmental Science & Technology a firma di Mark Z. Jacobson.
"L'etanolo viene promosso come combustibile pulito e rinnovabile che potrebbe contribuire a ridurre il riscaldamento globale", spiega Jacobson, professore di ingegneria civile e ambientale. "Ma i nostri risultati dimostrano che l'utilizzo di miscele con un alto tenore di questo alcol pone un rischio per la salute altrettanto elevato della benzina, che attualmente ha un impatto sanitario già abbastanza importante."
Nel corso dello studio è stato utilizzato un sofisticato modello al computer per simulare la qualità dell'aria nel 2020, anno in cui ci si attende che le auto all'etanolo siano già ampiamente disponibili sul mercato. Sono stati confrontati due scenari: il primo in cui il parco veicoli sia alimentato a benzina e il secondo in cui lo stesso parco viene alimentato con E85, una miscela molto comune con l'85 per cento di etanolo e il 15 per cento di benzina.
"Abbiamo trovato che i veicoli a E85 potrebbero ridurre le concentrazioni atmosferiche di due cancerogeni come il benzene e il butadiene, ma incrementare quelle di due altri composti tossici, come la formaldeide e l'acetaldeide", ha concluso Jacobson. "Come risultato, i fattori di rischio per i tumori nei due casi sono simili. Tuttavia, in alcune zone del Paese, l'E85 aumenterebbe i livelli di ozono."