00:00 5 Giugno 2009

Grosso risponde ad un lettore: “il clima attraversa fase calda ma non è malato, MeteoLive non si farà intimidire da nessuno”

Alessio Grosso risponde ad un lettore.

Carissima redazione di MeteoLive,
seguo da anni, con crescente passione, il vostro sito.
Vi faccio innanzitutto i più sentiti complimenti per la grande professionalità che dimostrate nel vostro lavoro giornaliero, che è ciò che consente al vostro sito di essere considerato dai più il più autorevole in materia.
Vi scrivo per poter avere delle risposte a delle domande a cui io non sono in grado di rispondere, il tema di queste domande è l’ormai tristemente famoso global warming. Sono sempre stato sulla vostra stessa lunghezza d’onda: il global warming è fondamentalmente un fenomeno mediatico, segnato da loschi giochi di poere politico-economici.
La risposta agli eventi cliematici “atipici” che l’uomo ha vissuto negli ultimi decenni è da individuare nella normale ciclicità del clima. Ma dove finisce questa normalità, ed inizia una fase irreversibile? Mi spiego meglio: le ultime estati mi hanno fatto dubitare che ciò che stiamo asistendo sia soltanto una fase climatica.
Le estati sono diventate ormai sempre più insopportabili, con periodi in cui la temperatura giunge sempre a valori ben al di sopra delle medie. A Milano è ormai facile vedere temperature che schizzano sopra i 35° per diversi giorni, abbiamo con quanta furia l’Africa ha fatto piombare l’Italia in un’estate anticipata a maggio.
Le estati hanno modificato chiaramente la loro fisionomia; vedono sempre con più costanza lunghi periodi dominati da temperature elevate.
Gli inverni vedono invece temperature sempre più miti. La Milano che scendeva abbondantemente sotto zero nello notti di gennaio-febbraio è ormai un ricordo lontano.
La Milano che soffoca nell’afa di 35-36° è invece una realtà fastidiosa a cui la gente, ahimè, deve adattarsi per forza di cose. Tutto ciò è normale? Che sta accadendo al nostro clima, alla nostra Terra? Vi ringrazio per l’attenzione, spero in una vostra risposta.
Saluti da Davide Brancadoro, da Milano.

RISPONDE ALESSIO GROSSO
Gent.mo Davide,
il ciclo climatico sta attraversando una fase di riscaldamento che potrebbe durare ancora molti anni, anche con valori più alti rispetto a quelli di oggi, oppure interrompersi gradualmente o bruscamente. Nessuno, nonostante tutti gli sforzi intrapresi dalla comunità scientifica sa esattamente cosa ci attende nel futuro climatico. Si fanno solo supposizioni tenendo d’occhio variabili esogene ed endogene e ci si dovrebbe fermare lì. Per carità: giusto indagare se nelle attività dell’uomo possano esserci delle forzanti climatiche in grado di esaltare ancor più questa fase calda, ingiusto far gravare sulla gente tasse inutili per tentare di abbassare di 0.1°C di grado la temperatura in 20 o 30 anni. Proprio questo trend climatico caldo giustifica l’aumento delle onde di calore estive su Milano, così come la diminuzione impressionante del numero dei temporali e dei fiocchi cittadini da effetto stau con venti da est, tipica situazione che manca ormai dal lontano 1987, mentre l’isola di calore in una città che tende sempre più ad allargarsi limita la diminuzione delle temperature notturne. In più, quando ce ne sarebbe stata l’occasione, cioè dopo le nevicate dell’Epifania e del 7, la rimozione della neve dal centro storico, ha determinato uno sbalzo di ben 10°C tra centro e periferie cittadine ancora sommerse dalla neve. Come ho sempre detto infatti l’uomo su scala microclimatica influenza pesantemente il clima, mentre su scala macroclimatica è probabilmente molto più modesta, per non dire trascurabile. L’inquinamento delle nostre città, dei nostri mari, delle terre coltivate è invece un serio problema che deve essere combattuto con forza dalle istituzioni perchè ne va della nostra salute. Dal caldo per fortuna possiamo ancora difenderci, la battaglia contro il cancro invece, (a cui personalmente destinerei tutti i fondi della ricerca, limitando ad esempio quelli destinati allo studio del global warming) è ancora troppo spesso una battaglia persa. Quando affermo queste cose solitamente mi arriva qualche mail intimidatoria, ma qui a MeteoLive non faremo mai un passo indietro. Siamo in democrazia e dunque liberi di esprimere le nostre opinioni. Quando dai fastidio la concorrenza cerca sempre di pescare nel torbido, di rovinarti l’immagine, di aprirti gli armadi di casa per scovare scheletri che per fortuna noi non abbiamo…Grazie per la cortese missiva.
Autore : Redazione MeteoLive.it