00:00 16 Gennaio 2010

GROSSO: “MeteoLive? E’ stato il 68 della meteo, l’ha svecchiata in profondità, ha entusiasmato migliaia di appassionati”

Il nostro Caporedattore fa un bilancio del primo decennio di vita di MeteoLive.

Sono passati ormai oltre 11 anni da quando progettammo la nascita di un quotidiano meteorologico in rete, quasi 10 da quando è stato lanciato il 14 febbraio del 2000. Con noi c’era anche il climatologo Antonio Ghezzi, che saluto con grande simpatia e stima.

Nessuno tra gli addetti ai lavori avrebbe mai pensato che in pochi anni la web meteo avrebbe rivoluzionato il modo di fare meteorologia in Italia; l’azienda Meteo Italia è stata coraggiosa ed indomita pioniera in questo, poi è nata l’idea di un quotidiano Live, che raccontasse il tempo in presa diretta.

Credevo fermamente che questa avventura avrebbe svecchiato tutta la disciplina in profondità, è stato il 68 della meteo. In pochi mesi siamo diventati popolarissimi, tutta la comunità meteo nel web faceva capo a noi. Radio, giornali, tv, si sono occupati del fenomeno MeteoLive.

MeteoLive è stato un esempio per molti altri siti che sono spuntati come funghi negli anni successivi, ha entusiasmato migliaia di appassionati che si sono poi creati siti meteo personali su base amatoriale, ha stimolato i due grandi colossi del settore (sapete bene a chi mi riferisco) a fare meglio, a prendere delle contromisure, atte ad attirare verso di sè la maggior schiera possibile di giovani appassionati, sottraendoli a noi e in qualche caso schierandoceli contro.

Si, molti hanno avuto paura del successo di MeteoLive. Si puntava alla TV ormai con Sky ma sul più bello qualcuno non ci ha creduto, noi non potevamo competere con alcune sofisticate tecnologie, non potevamo cedere i prodotti gratuitamente, sarebbe stato svilente e controproducente.

Sono state fatte molte operazioni di marketing in questi anni, alcune apprezzabili, altre forse meno, ma la gente non si è mai stancata di MeteoLive, nonostante la concorrenza abbia affilato i coltelli e cerchi in tutti i modi, con prodotti anche accattivanti, di metterci in ombra.

MeteoLive ha poi fatto scelte precise. Ha i suoi convincimenti sull’ambiente e cerca di portarli avanti con forza e determinazione. Ovviamente ci è costato, ma Je ne regrette rien, come dice la Piaf.

Personalmente in questo periodo sto pagando lo sforzo di anni di duro lavoro. Ci sono stati mesi in cui rispondevo anche a 200 mails al giorno tra clienti e lettori in cerca di delucidazioni. E poi le radio, i giornali, tutte le previsioni che solo sino al 2005 compilavamo manualmente città per città. Per non parlare dei 4 libri, i meteo thriller scritti in 4 anni, anche qui ci hanno scopiazzato con delle fiction sull’argomento.

Le Apocalissi mi hanno dato grande soddisfazione personale, nonostante qualcuno dicesse con malcelata cattiveria che chi si occupa di previsioni del tempo non può essere anche scrittore. Avrei tanto invitato quel Capitano dell’Aeronautica un paio di giorni nel mio studio per mostrargli la mia giornata, forse si sarebbe reso conto di che cosa significa PASSIONE.

Le energie dei 20 o dei 30 anni però prima o poi si esauriscono e bisogna tirare il freno. Io spero di restare comunque al timone di MeteoLive ancora per diverso tempo. E’ un team piccolo il nostro, cosiddetto da “salti mortali”, ma tenace e determinato. L’affetto dei tanti lettori e di diversi forumisti oltretutto non è mai mancato e credo continuerà.

Nei prossimi anni l’idea è di continuare a percorrere il sogno televisivo di un 90° minuto della meteo realizzato almeno 2 volte a settimana in Tv. Sarebbe uno spettacolo potersi collegare dalle città d’Italia o dalle località alpine e marittime, mandando in onda il montato degli eventi meteo più interessanti della loro città o regione, o raccontando aneddoti e poi un filo diretto non stop con il Global warming, ma ho già svelato troppo, l’editore certamente mi tirerà le orecchie.

La paura è di diventare vecchi senza veder realizzato da noi questo grande progetto, anche se sono certo, magari entro fine secolo, che qualcuno ce la farà. La meteorologia genera troppe emozioni per riservarle lo spazio miserrimo che si riscontra nella televisione di Stato.
Autore : Alessio Grosso