REDAZIONE: allora Grosso, che diluvio sulle isole, qualcuno parla di monsone ormai
GROSSO: beh settembre ed ottobre sono un po' mesi a rischio per il Mediterraneo, mare che è ancora decisamente caldo; c'è l'insidia delle depressioni afro-mediterranee che vivono ai bordi degli anticicloni. E' il periodo in cui, dopo la siccità estiva, si fa i conti con il ritorno dei primi grossi temporali, e il territorio spesso non è in grado di assorbire tanta pioggia in così poche ore, ma non vedo nulla di così drammatico in queste grosse formazioni temporalesche equinoziali. Anzi, è la migliore risposta della natura a chi dava per imminente una deserficazione delle due isole maggiori.
REDAZIONE: si attende ora anche una sciabolata fredda dal nord Europa per i primi di ottobre, è confermata?
GROSSO: è il momento delicatissimo del passaggio stagionale. In linea di massima è confermato l'impianto che vede scendere verso le basse latitudini masse d'aria fredda, in concomitanza con un rallentamento della corrente a getto. Il difficile è capire quale sarà l'esatto obiettivo del freddo ma in ogni caso, anche se non dovesse colpirci in pieno, è assai probabile una risposta di correnti umide e piovose sul nostro Paese. Dunque prepariamoci ad una fase quantomeno autunnale dai primi di ottobre in poi, diversamente dallo scorso anno, quando il mese trascorse in gran parte sotto il segno dell'anticiclone, dopo un brevissimo assaggio perturbato.
REDAZIONE: le mappe disegnano termiche di tutto rispetto per le masse d'aria che circolano sul nord Europa e che potrebbero riversarsi verso il centro Europa, cosa potrebbe scaturirne?
GROSSO: quest'anno l'inverno sta giocando in anticipo nella regione artica, la dicono lunga i -40°C già registrati in Groenlandia e il consistente aumento della massa ghiacciata in pochi giorni. Ecco perchè le mappe disegnano un'onda d'urto notevole, che potrebbe portare la neve a quote basse sui versanti esteri delle Alpi per i primi di ottobre. Come detto però questo solo SE la colata fosse diretta verso il centro Europa.
REDAZIONE: lei ha espresso critiche al discorso di Obama sul global warming...
GROSSO: beh, la mia critica è basata sul fatto che non si mette al centro del discorso inquinamento il miglioramento della salute dell'uomo e si pensa solo ed esclusivamente al clima. Dovrebbe essere l'uomo, il suo benessere al centro della discussione sulla riduzione della concentrazione di anidride, non la ridicola diminuzione di un decimo di grado delle temperature in 30 anni. Cosa vuol dire poi catastrofe irreversibile? Siamo sicuri che in passato l'uomo e le specie animali vivessero bene in un clima più freddo? Quali sono i dati che provano che ad una diminuzione della CO2 su base antropica il clima debba necessariamente raffreddarsi e farci stare meglio? Obama segue la linea di Al Gore e degli scienziati che dell'Ipcc, che basano la loro carriera sulla presunta rivelanza delle attività dell'uomo sulle cicliche oscillazioni termiche del pianeta. Noi abbiamo dimostrato con decine di articoli, con citazioni di studiosi e pubblicazioni di grafici e documenti che non solo non c'è certezza in merito, ma che non c'è alcuna attinenza tra crescita della Co2 e aumento della temperatura, e che semmai si verifica il contrario e quindi possiamo permetterci perlomeno da dissentire, specie dalle parole di chi non è nemmeno un uomo di scienza e ignora cosa sia un cumulonembo o la corrente a getto.