Emanuela Negretti, affermata conduttrice di molte rubriche di Radio LatteMiele ha intervistato il nostro Previsore responsabile Alessio Grosso.
Vi proponiamo integralmente l'intervista.
Emanuela: "Grosso, come è cambiata la meteorologia negli ultimi anni?"
A.Grosso: "L'avvento di Internet ha stravolto il modo di vedere questa scienza, che è sempre stata giudicata ostica, per molti quasi avvolta dalla magia. L'appassionato di nuvole, freddo, temporali e fiocchi bianchi era considerato psicologicamente disturbato; in realtà è una scienza antichissima. Il barometro è stato inventato nel 1643. Pensiamo solo nei secoli scorsi ai frati dei conventi, dei monasteri che si appuntavano dati, erano in sostanza i primi meteo-rilevatori. Poi sono arrivati i satelliti, i palloni-sonda, abbiamo il radar, stazioni automatizzate a terra. Gli uomini dell'Aeronautica sono entrati nelle nostre case a raccontare il tempo a cominciare dal compianto Edmondo Bernacca. La vera rivoluzione ribadisco però è stato l'avvento di Internet che ha aperto un universo agli appassionati, li ha fatti solidarizzare, prendere coscienza di essere gente normale e così la meteo ha cessato di essere considerata scienza di nicchia e si è aperta al grande pubblico, grazie alla mobilitazione di imprenditori capaci che hanno creato società meteo private, offrendo nuovi posti di lavoro, parlando alla gente con un linguaggio nuovo, meno tecnico. Nel mondo universitario è nata la facoltà di meteorologia. (Ferrara, Bologna...)
Emanuela Negretti: "Come si arriva a formulare le previsioni del tempo?"
Grosso: "Alcune migliaia di stazioni collocate sul mare, sulle navi e sulla terraferma, operano per la raccolta dei dati meteo che sono fondamentali per la costruzione delle carte sinottiche di superficie. I dati vengono trasmessi all'ente preposto (le nostre stazioni fanno capo al servizio meteo dell'aeronautica) nell'ambito dell'OMM, organizzazione meteorologica mondiale. Cosa si osserva? La temperatura, la pressione, l'umidità , la direzione del vento eccetera.
I dati si posizionano sulle carte e i punti con ugual pressione vengono uniti: nascono le isobare, si tracciano le zone di alta e bassa pressione e le perturbazioni. Per la quota si lancia un pallone di caucciù collegato ad una radiosonda dotata di trasmettitore. Sono i famosi palloni-sonda. Ci sono anche i radar che utilizzano radioonde per localizzare oggetti e soprattutto l'eco delle precipitazioni, senza dimenticare i preziosi satelliti."
Emanuela Negretti: "Quanto sono importanti i satelliti per una corretta previsione?
Grosso: "Molto nel breve, nel senso che l'osservazione costante del movimento dei corpi nuvolosi aiuta non poco la previsione. E' comunque utopia l'idea di una previsione esatta al 100%. Molte volte aiuta di più il radar che ci fa capire dove vadano a spostarsi le piogge o le nevicate. Oltre le 6-8 ore bisogna invece fare riferimento ai modelli previsionali, intesi come fisico-matematici. Decine di potenti computer simulano il comportamento dell'atmosfera e vengono elaborati sistemi di equazione molto complessi; ci sono tante forze in gioco e tutte devono incastrarsi nel puzzle previsionale.
Emanuela Negretti: "Si può dire sia nata una nuova professione, quella di meteoreporter, o meteoman?"
Grosso: "Come azienda MeteoItalia noi ci vantiamo di aver seguito, tra i primi in Europa, l'esempio offerto dagli Usa e dal Canada, Paesi nei quali c'è stata un'altra educazione alla meteorologia, a cominciare dal mondo della scuola. Negli States il meteo è davvero parte integrante della giornata, ci sono dei meteo-reporter sul campo, canali televisivi dedicati, cacciatori di tornado. In Italia su Internet c'è un intero quotidiano meteo che racconta i fatti del cielo in presa diretta LIVE ed è stato subito grande successo perchè il meteo può fare spettacolo, la neve soprattutto. Certo il meteoman è importante ma deve saper tradurre con parole semplici l'arido linguaggio tecnico dei fisici. Attenzione però: non deve neanche banalizzare troppo il suo intervento, sfiorando il ridicolo, perchè la meteo non è una mossetta!"
Emanuela Negretti: "Fino a quanti giorni si può prevedere il tempo?"
Grosso: "Fino a tre giorni è doveroso fare buone previsioni con i dati a disposizione, anche se fino a 5-7 giorni ci si può spingere con una buona probabilità di successo. Oltre tale periodo periodo il tutto diventa assai aleatorio e si parla allora simpaticamente di fantameteo".
Emanuela Negretti: "Perchè talvolta non si riescono a prevedere le catastrofi ma ci si spinge a prevedere il tempo dei prossimi anni?"
Grosso: "Si parla di clima del futuro perchè si ha paura che l'impatto dell'effetto serra antropico sul clima sia devastante. Non è vero che non si riescono a prevedere catastrofi. Il vero problema è che viene concesso troppo poco spazio alle previsioni in tv e non c'è la necessaria prevenzione. Pensiamo a quanti ascoltano con attenzione le allerte della Protezione Civile: quasi nessuno! Se invece pur senza allarmare, ci fosse in tv un aggiornamento costante ora dopo ora, nelle giornate a rischio, anzichè certi varietà noiosi e vuoti, si eviterebbero perlomeno perdite di vite umane. In ogni caso anche se le previsioni possono indicare piogge intense è l'impatto sul territorio che è spesso trascurato. Molti geologi incredibilmente non riescono a trovare lavoro nel loro campo in un Italia cosparsa di trappole che andrebbe monitorata costantemente ad ogni evento piovoso di un certo rilievo.
Emanuela Negretti: "Nella gente negli ultimi anni è scoppiata la meteomania, che ne dice Grosso?"
Grosso: "Si Internet ha aiutato molto in tal senso: ad esempio MeteoLive aiuta a programmare le vacanze, a gestire al meglio i fine settimana, ma anche a riscoprire il fascino di una nevicata, l'emozione di un temporale; insomma la gente ha capito che essere informati sul tempo è importante, divertente e non vuole essere più presa in giro con previsioni troppo generiche."
Emanuela Negretti: "Mi riaggancio alle sue ultime parole: chi guarda il simbolino è perduto?"
Grosso: "il simbolino andrebbe bandito; vedo il sole sulla cartina e allora vado. Bisogna capire che l'Italia ha mille micro-climi e ogni zona può riservare sorprese, spesso se c'è una catena di montagne tra una località e l'altra. Dunque è importante leggere e ragionare di più sulle previsioni. Direi che questo è un dovere della popolazione, specie se si hanno responsabilità . Penso a chi organizza manifestazioni all'aperto, ai capi scouts."
Emanuela Negretti: "Ci sono proverbi e luoghi comuni sul tempo, corrispondono al vero?"
I proverbi sul tempo ci sono sempre stati ed hanno un fondo di verità però i luoghi comuni bisogna evitarli. Dire che non ci sono più le mezze stagioni significa pensare che il tempo sia come una macchina pronta a soddisfare ogni nostra esigenza. E' primavera: allora 20°C e sempre un bel sole, estate sempre caldo! Non ci rendiamo conto che la stagione estiva è fatta anche di temporali che in primavera spesso piove quanto in autunno, che in inverno non è detto che debba far freddo o nevicare sempre per tre mesi. Le stagioni esistono ancora, pur con i loro ritmi, e sottolineo loro. Per la verità si è molto ridotto l'inverno ma questa variazione può essere molto più naturale di quanto in realtà siamo portati a pensare."