00:00 11 Aprile 2013

Global warming, qualcosa adesso rema contro

Tre eventi di Nina strong, una piscina fresca nel bel mezzo del Pacifico boreale, attività solare cronicamente sotto tono: tutto questo pare possa incidere alla lunga sul trend climatico che per ora ha visto una graduale frenata del riscaldamento globale.

 15 anni di stasi dell’evento più temuto del secolo: il global warming. Da quel lontano 1993, quando la febbre del Pianeta ha preso a correre tanto da sembrare un fenomeno inarrestabile, le cose sono un po’ cambiate. Le opinioni in merito sono tante e discordanti, i metodi di rilevazione, di misurazione e di calcolo delle temperature altrettanto, fatto sta che, durante gli ultimi 140 anni, le temperature globali di superficie sono salite di circa 0,8°C.

Tuttavia, all’interno di questi dati, ci sono stati diversi periodi della durata di un decennio o più, durante i quali le temperature globali sono salite molto lentamente o si sono abbassate. Ce lo dice addirittura il Met Office britannico. E’ il caso ad esempio degli ultimi 15 anni.

Dopo il super picco mai più raggiunto del 1998, il trend di crescita sembra essersi arrestato. Vero, le temperature globali, pur nel loro continuo saliscendi, hanno tentato una nuova scalata tra il 2001 e il 2003 e tra il 2007 e il 2009, ma con un nulla di fatto.

I fattori che hanno iniziato a remare contro gli oscuri presagi "al-goriani" si chiamano: Nina strong (acque fredde nel Pacifico tropicale) che ha contato ben tre episodi recenti, PDO negativa, ovvero acque più fredde della norma nel Pacifico boreale (situazione attuale che si prolunga da qualche anno), attività solare inferiore alla norma, presenza di maggiore vapore acqueo in stratosfera con azione di parziale schermatura aggiunta dell’energia solare.

Insomma, non sono tempi facili per il riscaldamento globale. D’altra parte negli ultimi tempi anche l’IPCC, che ha fatto del global warming l’affare del secolo, non si fa sentire. D’altra parte, con le curve che stanno arrestando la vertiginosa salita, iniziano ad alzarsi voci contrarie, forse un po’ precipitose in senso opposto meteolive.leonardo.it/news/Editoriali/8/Cresce-il-numero-di-scienziati-che-crede-nell-imminenza-di-una-nuova-era-glaciale/41130/, ma da considerare comunque come un segnale.

Segnale di che? Segnale che il gioco infinito tra oceani e atmosfera sta redistribuendo il surplus di calore accumulato nei decenni passati, soprattutto per una super attività del sole, ormai alle spalle. L’accumulo della CO2 in atmosfera, causa o conseguenza che sia, ha poi contribuito ad esaltare l’effetto serra naturale accompagnando le temperature sull’olimpo del record. 

Ma adesso la miscellanea di tutte queste componenti sembra effettivamente ormai matura per una prima inversione di tendenza: le temperature rimangono superiori alla media degli ultimi 30 anni, questo è certo. Il divario si è però leggermente ridotto ed anche questo è un dato di fatto. Da qualche tempo anche le calotte polari sembrano reagire positivamente, soprattutto l’Antartide che risente meno delle forzanti oceaniche e di precipitazioni nevose sempre più abbondanti.

Insomma cosa ci dovremo aspettare per i prossimi decenni? Qualcuno pensa che tutti gli eventi che ora "remano contro" il global warming, mentre le temperature rimangono ancora superiori alla media, è un fosco segnale di una possibile prossima inarrestabile impennata delle temperature, qualcun altro pensa invece alla svolta verso il basso ormai imminente (climaticamente parlando).

Noi ci accontentiamo di tenere d’occhio i dati ufficiali e di aggiornare di volta in volta la situazione reale. Siamo anche consapevoli che lo smaltimento del calore accumulato soprattutto nell’ultimo decennio del secolo scorso sarà un lavoro lungo e difficile, ma sappiamo pure che il rialzo delle temperature è partito da molto in basso, fin dal 1850, quando la Terra era alle prese con la sua ultima piccola Era Glaciale. Ultima, per ora…

Autore : Luca Angelini