Giro di boa verso la primavera oppure proseguimento dell’instabilità FREDDA nord-atlantica?
Come anticipato nell'aggiornamento di sabato pomeriggio, entro la prima decade di marzo l'atmosfera proverà a muovere i suoi primissimi passi verso la stagione primaverile, anche se permangono ancora diversi dubbi a riguardo. Ecco nel dettaglio la possibile evoluzione.
Pur contemplando la presenza di un Vortice Polare insolitamente forte per il periodo stagionale, la primavera meteorologica tenterà in ogni caso di muovere i suoi primi passi alla conquista quantomeno dei settori mediterranei del continente. Anzi, proprio l’intensità raggiunta in questi giorni dal Vortice Polare, ben testimoniata dallo sfondamento della soglia del NAM oltre +1.5 e dall’indice AO con un picco a +2, potrebbe addirittura agevolare l’ingresso delle prime masse d’aria più miti primaverili sul nostro territorio.
Le masse d’aria più fredde intimamente legate allo stesso Vortice Polare, tenderebbero infatti a restare racchiuse nelle alte latitudini dell’emisfero, tentando soltanto delle timide sortite verso le fasce climatiche intermedie. In conseguenza di questo, la circolazione atmosferica a livello europeo ed atlantico seguiterebbe a restare di tipo oceanico, con una forte jet stream occidentale che dai settori canadesi si getterebbe sull’oceano Atlantico e poi verso l’Europa settentrionale, con particolare riferimento al Regno Unito e la penisola Scandinava.
Su questi settori proseguirebbe una fase atmosferica caratterizzata da una ventilazione sostenuta occidentale, un contesto climatico non troppo freddo (considerata la latitudine) ed una atmosfera dall’aspetto tempestoso ed irrequieto. L’altra faccia della medaglia sarebbe rappresentata proprio dalle condizioni atmosferiche presenti in parte sui settori europei centrali ma soprattutto l’area mediterranea. La presenza di elevate vorticità sui settori settentrionali dell’Europa, agevola di fatto la risalita di masse d’aria più temperate di origine subtropicale verso le fasce delle medie latitudini. In buona sostanza le depressioni nord-europee possono essere considerate come "ricettacoli" di calore. attraendo a sè, le masse d’aria più temperate originarie delle basse latitudini, al fine di mescolare l’aria di origine polare con quella di origine più tiepida subtropicale ed appianare il delta termico Polo-Equatore.
Di fatto la persistenza di questa circolazione in QUESTO periodo dell’anno, nel quale le giornate tornano ad allungarsi velocemente e l’irraggiamento solare aumenta giorno dopo giorno, potrebbe agevolare l’intervento delle dinamiche primaverili abbastanza in anticipo sulla data di calendario. L’insediamento di tali dinamiche sarebbe di fatto agevolato da una stagione invernale per nulla fredda, ed un contesto europeo lontano dai rigori invernali di annate anche abbastanza recenti.
I dubbi in merito a tale evoluzione, sono rappresentati dalla distanza previsionale ancora abbastanza elevata, un dettaglio che rende intrinsecamente incerto il passaggio stagionale dall’inverno alla primavera. Secondo elemento di incertezza è rappresentato proprio dallo stato del Vortice Polare, così intenso e compatto non potrà resistere ancora a lungo, nel momento della sua disgregazione potrebbero avvenire sconquassi atmosferici di una certa rilevanza con possibili effetti anche sulla circolazione atmosferica delle medie latitudini.
Autore : William Demasi