00:00 8 Settembre 2008

Ghiacciai e innalzamento degli oceani, qualcuno ha dato i numeri

Gli ultimi studi in materia sono stati pubblicati sulla rivista "Science" e ridimensionano significativamente la velocità di scioglimento dei ghiacciai remando contro il catastrofismo a tutti i costi

I ghiacciai si sciolgono e gli oceani si alzano. Il ragionamento non farebbe una grinza fintanto che, alla semplice interpretazione delle parole, si accosta l’inconfutabile esattezza della matematica. Ebbene, dopo aver fatto scorrere fiumi di inchiostro per farci credere che entro il 2100 il mare Adriatico avrebbe fatto di Venezia la nuova Atlantide, qualcuno ha pensato bene di usare la nobile arma della stampa per far sapere finalmente all’opinione pubblica mondiale che forse qualcuno si era lasciato prendere un po’ troppo la mano.

La rivista “Scienze” ha all’uopo pubblicato un’interessante studio condotto dal Professor Shad O’Neel del Geological Survey cui ha fatto eco un’altro lavoro proveniente dall’Università del Colorado ad opera del Professor Tad Pfeffer. I ricercatori hanno utilizzato alcuni modelli matematici appositamente predisposti e sono giunti alla conclusione che gli oceani non potranno matematicamente raggiungere entro il 2100 un livello superiore di 2 metri rispetto all’attuale, come da più parti preventivato.

Il team di scienziati ha subito fatto sapere di non voler remare contro gli studi condotto sui cambiamenti climatici ma intende solo aggiungere un tassello importante riguardante la tempistica e l’entità di quanto a suo tempo previsto e ritenuto matematicamente esagerato e fuorviante.

Sull’innalzamento degli oceani si è detto infatti di tutto e di più, ad iniziare da Al Gore, il quale affermava che era possibile un innalzamento degli oceani quantificabile addirittura in ben 6 metri al di sopra dell’attuale, seppur non fosse stata indicata alcuna datazione precisa, rendendo dunque la previsione evanescente.

D’altro canto la stessa IPCC affermava in ulteriori studi che questo benedetto livello si sarebbe potuto portare entro il 2100 più in alto rispetto ai tempi attuali tra i 28 e i 43 centimetri. Altri calcoli proponevano soluzioni diverse a seconda degli algoritmi utilizzati o di quant’altro è stato dato in pasto agli elaboratori.

Ora l’ultima parola (in ordine di tempo) fa tirare un sospiro di sollievo, se non altro per il fatto che qualcuno ha proposto una soluzione realisticamente possibile. Il metodo utilizzato da Shad O’Nell, Tad Pfeffer e colleghi parte dal presupposto più realistico che proietta il trend attuale anche nel fututo proponendo lo scenario che ne deriverebbe.

I risultati sono sorprendenti: i nostri oceani, per raggiungere un livello superiore di 2 metri rispetto all’attuale, dovrebbero subire un’espansione dovuta al riscaldamento delle acque e parallelamente un apporto di acqua dolce proveniente dai ghiacciai polari in scioglimento totale. Questi ultimi apporti però inietterebbeo acque fredde che andrebbero a riallineare il limite di espansione anzidetto, così che lo scioglimento dei ghiacci dovrebbe accelerare più del doppio rispetto al trend attuale.

Ma ancora più sorprendente appare un altra risposta pervenuta dalla University of Wisconsin-Madison e pubblicata il primo settembre su Nature Geoscience in risposta ai colleghi dell’Università del Colorado. I dati sarebbero in quest’ultimo caso ancora inferiori, limitando di fatto questa salita degli oceani in una forbice compresa tra 0,3 e 0,6 metri.
Autore : Luca Angelini