Del crollo improvviso che ha interessato l’estensione della banchisa glaciale artica avevamo già accennato in questo articolo di alcuni giorni fa. Ora le cose non sono messe meglio, anzi il rischio paventato che i “freddi” numeri ci portassero inesorabilmente verso il minimo storico assoluto è ora la realtà.
Analizzando i grafici degli anni recenti si nota una caratteristica linea evolutiva che vede nei mesi estivi una rapida deplezione della banchisa glaciale e una ripresa invece nei mesi invernali. Questo dimostra che il ghiaccio invernale manca di spessore non potendo più contare sullo zoccolo duro che costituiva l’ossatura del Polo Nord nei decenni passati.

Dopo i minimi assoluti del 2007 e del 2011, ora il 2012 si candida per divenire l’anno della disfatta. L’estate davanti a noi infatti non è ancora iniziata e i presupposti sono tutt’altro che rosei. Al momento mancano all’appello della media 1979-2008 quasi 2 milioni di kmq di superficie glaciale. Nel grafico rappresentato qui a fianco vi mostriamo inoltre la comparazione dell’estensione glaciale degli ultimi anni: si notino i diversi record negativi e il dato attuale, identificato dalla linea rossa evidenziata dalle frecce.