00:00 19 Gennaio 2017

Focus stratosfera: verso nuovi scenari D’INVERNO entro il termine di gennaio?

Analizziamo gli eventi che nei prossimi giorni si consumeranno in media e bassa stratosfera, al fine di comprendere cosa potrebbe succedere al nostro Vortice Polare Troposferico tra il termine di gennaio e l'esordio di febbraio, terzo ed ultimo mese d'inverno meteorologico.

Situazione attuale: sperimentiamo in queste ore una generale attenuazione del flusso di correnti fredde ed instabili di origine artica sui settori meridionali d’Europa. Ancora residui fenomeni di instabilità hanno interessato il medio e basso Adriatico, addensamenti di nubi ma senza precipitazioni di rilievo sul resto del Paese, ampie schiarite sulle regioni settentrionali, soprattutto sulle aree poste a nord del fiume Po. Ventilazione ancora tesa nord-orientale ma in graduale attenuazione, valori termici in rialzo.

Osservando quelle che saranno le manovre della circolazione atmosferica nel periodo a cavallo tra il termine di gennaio e l’esordio di febbraio, potremo quasi sicuramente osservare un generale rinforzo delle depressioni extratropicali sull’oceano Atlantico settentrionale. Sperimenteremo quindi un incremento della corrente a getto polare che, secondo un processo ben collaudato, porterebbe sull’Europa la distensione di una figura di alta pressione foriera di tempo mite. Le cose potrebbero sembrare ingannevolmente semplici; non tutto questo calore andrà infatti a sfogare sul continente europeo ma una parte andrà a consolidare una nuova onda proiettata verso le latitudini polari.

La controrisposta non si farebbe attendere; entro la fine del mese ecco quindi farsi strada nuovamente una circolazione d’aria fredda, anzi GELIDA di origine continentale che tornerebbe ad interessare in primis la Russia ed i paesi dell’est Europa. Nell’ambito del Mediterraneo le condizioni atmosferiche sembrerebbero adagiarsi almeno in via temporanea sotto scenari più tranquilli.

Volgendo lo sguardo alla tanto discussa stratosfera, ritroveremo qui un crollo dei venti zonali (occidentali) che dalla quota di 10hpa (31.000 metri) tenderà a propagarsi abbastanza in fretta verso la bassa stratosfera.

Quali potrebbero essere gli effetti di un rallentamento dei venti occidentali stratosferici sul tempo di casa nostra?

Tornando per un attimo con i piedi per terra, ormai da diverse settimane la circolazione atmosferica europea sembra giunta ad una fase di stallo, proponendo in modo quasi ossessivo, un medesimo disegno che espone le nostre regioni adriatiche all’influenza instabile portata dalle correnti orientali oppure settentrionali, obbligando ad un sottovento forzato le regioni del versante tirrenico. Un pattern così persistente e radicato, verrebbe scardinato soltanto dall’intervento di una azione di disturbo forte e decisa, il cui sviluppo potrebbe essere in parte sostenuto da quello che andrà verificandosi nei piani più alti dell’atmosfera.

Tornando a focalizzare la nostra attenzione in STRATOSFERA: perchè si verifica un crollo nell’intensità dei venti occidentali e quali conseguenze porta tale crollo?

Un crollo nelle velocità dei venti zonali (occidentali) presuppone sempre l’intervento di uno o più flussi di calore atti a disturbare la struttura del vortice. Questi flussi di calore vengono favoriti dall’accumulo di molecole di Ozono che, essendo sensibili all’irraggiamento solare, agevolano il surriscaldamento dell’aria che si verifica con maggior facilità non appena varcato il periodo della lunga notte polare. Nei prossimi giorni tra le dinamiche più accreditate abbiamo quindi il "displacement", cioè una migrazione del fulcro del vortice al di fuori del Polo Nord Geografico ma non sarebbe da escludere nemmeno un’ipotesi di tipo "split", con la suddivisione del vortice in due lobi distinti.

L’evento stratosferico previsto entro fine gennaio, dovrebbe comunque essere in grado di riattivare dei flussi di calore abbastanza potenti anche in troposfera, tali da apportare una modifica sostanziale nella circolazione atmosferica generale. Senza dubbio una situazione da seguire con trepidazione, entro pochi giorni dalle maglie dei modelli potrebbero uscirne degli scenari molto accattivanti.

Seguite gli aggiornamenti.

Autore : William Demasi