00:00 9 Luglio 2014

Fiume SEVESO: perchè straripa a Milano nord?

MeteoLive denuncia carenze di manutenzione e tombinature forzate.

Il rischio idraulico, che rappresenta il rischio dovuto alle esondazioni e i danni conseguenti per le fasce fluviali e i terreni limitrofi, si è accentuato negli ultimi anni per il maggior numero di eventi di piena, anche a causa di un maggior quantitativo di acqua veicolata.

Le concause sono diverse e possono essere individuate principalmente nella diffusione dell’urbanizzato, e negli interventi di ingegneria idraulica, volti alla continua modificazione dell’alveo fluviale. A questi elementi va aggiunta una generalizzata carenza di manutenzione e di pulizia dell’alveo.

Le caratteristiche idrauliche e la natura torrentizia del Seveso non darebbero gravi rischi naturali per quanto riguarda i fenomeni delle esondazioni ma, a causa delle modifiche subite dal torrente e all’incremento delle aree urbanizzate, caratterizzate da scarsa permeabilità e da una rete di drenaggio artificiale con scarichi puntuali e concentrati, le onde di piena presentano un’ampiezza dei colmi sempre più gravosa.

Nella zona valliva, oltre ad uno sfruttamento intensivo del territorio a fini edilizi, l’entità delle piene viene aggravata anche da interventi irrazionali di ingegneria idraulica e dal fatto che, come quasi tutti i corsi d’acqua della provincia di Milano, anche il Seveso viene utlizzato molto frequentemente come discarica, in particolare per rifiuti ingombranti e provenienti da demolizioni edili, provocando una riduzione della sezione idraulica del torrente e peggiorando ulteriormente la situazione sanitaria delle acque.

L’entità dei danni dipende ovviamente dal tipo di zona interessata dall’alluvione, agricola o urbana; particolare importanza assumono quando interessano i centri storici delle città dove l’alveo è molto ridotto dall’alta densità delle costruzioni.

Negli ultimi decenni lo sfruttamento intensivo del suolo e l’urbanizzazione ha ristretto l’alveo di piena e per alcuni tratti lo ha inglobato nella città canalizzandolo.

Questo fatto ha determinato una nuova situazione idraulica con rischi di esondazione. Infatti procedendo da monte verso valle i casi di esondazioni del torrente Seveso diventano sempre più frequenti ma i danni, fuori dall’abitato di Milano, sono comunque contenuti.

La situazione idraulica invece presenta livelli di costante emergenza e di allarme nella zona di Riguarda all’ingresso di Milano dove fenomeni di fuoriuscita delle acque, principalmente dai tombini, avviene quasi annualmente.

La gran parte degli allagamenti provocati dal Seveso negli ultimi anni è da attribuire ad interventi idraulici scoordinati e inadeguati lungo l’asta. Particolarmente gravi sono state le scelte di tombinatura del torrente per motivi igienici e viabilistici. I casi più gravi sono a Milano dove è tombinato per sette chilometri e a Cesano Maderno dove il suo affluente è tombinato per seicento metri. In questo ultimo caso nel 1981 il manufatto è andato fuori uso e le acque hanno invaso un’ampia fascia di territorio comunale.

L’allagamento dei quartieri è dovuto principalmente alla differenza di portata tra la parte a monte della città e la parte dove inizia la prima tombinatura.

Dal 1981 le esondazioni si sono verificate nonostante l’entrata in funzione del Canale Scolmatore Nord Ovest perché le sue dimensioni non consentono di sottrarre l’area completamente dal rischio di esondazione ma permettono di ridurre semplicemente la frequenza e la durata. Si sta lavorando attualmente per ampliare il Canale Scolmatore Nord Ovest per cercare di ridurre le portate di piena che possono raggiungere Milano, solo in una seconda fase si potrà operare una ricalibratura del tratto vallivo del Seveso.

Autore : Sofia Fabbri