00:00 15 Aprile 2013

Fase perturbata tra venerdì 19 e sabato 20: modello americano e modello inglese concordi

Il regno dell'anticiclone non durerà a lungo. Entro la serata di venerdì 19 una depressione proverà a rompere lo scudo anticiclonico facendo breccia sul Mediterraneo con modalità ancora incerte. In questo articolo ci occuperemo di fare il punto della situazione analizzando le previsioni del modello americano GFS e del modello inglese ECMWF.

Quando una depressione assai circoscritta si trova stritolata all’interno di due colossi anticiclonici, diventa molto difficile da parte dei modelli matematici di previsione, individuare quale sarà il preciso percorso che essa potrà compiere nel suo movimento verso est. Ne risulta una previsione che anche nel range del medio termine, risulta piuttosto ballerina e poco lineare. Diversi modelli numerici di previsione evidenziano una situazione poco comprensibile e suscettibile di variazioni anche sensibili.

Così nonostante la distanza temporale che ci separa dall’evento non sia eccessivamente lunga, nn ci si stupisce più di tanto della profonda differenza che esiste in termini di affondo e di tempistiche, tra un modello e l’altro. Questa differenza attualmente è presente nei vari modelli secondari di previsione ma quelli ufficiali che comprendono il modello inglese ECMWF e quello americano GFS la coerenza appare maggiore.

Al momento la previsione converge su un punto comune che a grandi linee viene previsto un pò da tutti i modelli; la depressione risulterà stritolata tra il cuneo dell’anticiclone africano sul Mediterraneo e l’anticiclone delle Azzorre sull’oceano che lentamente tenterà di imporre la sua voce. Sarà proprio la spinta verso est offerta dall’anticiclone delle Azzorre a far evolvere sin verso il Mediterraneo centrale la depressione responsabile del fine settimana instabile che si prepara per le regioni settentrionali.

La previsione risulta ancora suscettibile di modifiche sostanziali?

La presenza molto ravvicinata di questi due anticicloni risulta il "tallone d’Achille" dei modelli. Un’invasività più o meno forte da parte dell’anticiclone azzorriano stabilirà per quanto tempo la depressione riceverà contributi di aria fredda nord-Altlantica. Qualora la depressione dovesse perdere l’alimentazione fredda prematuramente, potrebbero anche saltare i propositi perturbati diretti alle nostre regioni settentrionali a scapito di un maggiore coinvolgimento dei settori centrali e meridionali ma al momento Meteolive ritiene questa ipotesi meno probabile.

Ipotesi modello americano GFS: la spinta offerta dall’anticiclone delle Azzorre sarebbe sufficiente a dirottare la saccatura diritta verso le nostre regioni centro-settentrionali avviando un week-end piuttosto instabile. I primi temporali interverrebbero nel pomeriggio-sera di venerdì sulla Valpadana estendendosi in nottata anche alla Liguria. Nella giornata di sabato 20 la depressione isolerebbe un cut-off sul mar Ligure con maltempo anche sulla Sardegna, sulle regioni centrali e sul nord-est, associato ad un consistente calo della temperatura.

Ipotesi modello inglese ECMWF: la previsione del prestigioso centro di calcolo di Reading (UK) risulta sostanzialmente simile a quanto previsto dal modello americano con una leggera variazione delle tempistiche, che in questo caso risultano spostate in avanti di qualche ora. L’arrivo dell’instabilità e dei temporali avverrebbe nella notte tra venerdì 19 e sabato 20 a partire dalle regioni del nord in veloce estensione ai settori centrali italiani entro la serata di sabato. L’evoluzione della depressione è assai simile a quella prevista dal modello americano; dalla seconda metà di sabato andrebbe isolandosi un cut-off tra alta Toscana e mar Ligure con instabilità soprattutto su Sardegna, Toscana e nord-est.

Approfondimenti su: https://www.meteolive.it/news/In-primo-piano/2/Tra-venerdi-e-sabato-tornano-i-temporali-al-nord/41188/ di Paolo Bonino.

Autore : William Demasi