00:00 27 Agosto 2014

Fase INSTABILE di fine agosto: quali saranno i settori d’Italia più colpiti?

Il modello americano GFS è stato costretto a piegarsi alla linea di tendenza imposta da altri centri di calcolo. La fase perturbata attesa investire un po' tutta l'Italia nell'ultimo fine settimana di agosto, si limiterà ad interessare i settori adriatici con una veloce passata di rovesci e temporali, insistendo segnatamente al meridione. Profonde modifiche alla circolazione atmosferica europea si verificheranno proprio sulle battute finali di agosto.

Cambio di stagionalità, cambio di pattern atmosferico. L’arrivo degli ultimi giorni di agosto segneranno la fine dell’estate meteorologica propriamente detta, dando inizio a tutta una serie di modifiche alla circolazione atmosferica che ci traghetteranno verso la stagione autunnale. Come vi avevamo anticipato le settimane scorse, il passaggio di consegne da una stagione all’altra si manifesta spesso e volentieri attraverso una mutazione della circolazione atmosferica su grande scala, in grado non solo di interessare "il nostro orticello", ma di portare anche alcune ripercussioni sul comportamento del tempo dell’intero continente. Tutto questo risulta favorito dalla maggiore quantità di energia messa in gioco nell’atmosfera durante i periodi di transizione.

Nei precedenti aggiornamenti abbiamo avuto modo di discutere in modo dettagliato la previsione relativa all’ultimo fine settimana di agosto. Una forte discrepanza previsionale tra il centro di calcolo europeo ed americano è stato il comune denominatore degli ultimi due giorni. Laddove il modello americano prevedeva l’arrivo di una figura di bassa pressione sul Mediterraneo attraverso il golfo del Leone, dinamica che avrebbe reso possibile un peggioramento generalizzato delle condizioni atmosferiche da nord a sud, il modello europeo è sempre stato ben saldo alle proprie idee, proponendo una sfuriata di instabilità che, scendendo lungo l’adriatico avrebbe saltato le regioni settentrionali e centrali tirreniche per accanirsi segnatamente al centro-sud.

Questa seconda ipotesi ci è sembrata sin da subito abbastanza realistica, l’intervento di una d’alta pressione sull’Europa nord-occidentale presuppone infatti l’attivazione in ambito italiano, di una circolazione tendenzialmente settentrionale che, notoriamente, espone le regioni meridionali ed adriatiche agli episodi più intensi di instabilità. Da notare infine la notevole portanza dell’anticiclone che stringe l’occhiolino neanche tanto lontanamente, a configurazioni bariche di una stagione più avanzata di quello che dovrebbe essere.
 

Autore : William Demasi