00:00 25 Febbraio 2011

Esordio di marzo al freddo e al gelo?

La configurazione delle correnti sembra volta ad un ulteriore prolungamento di questa coda invernale giunta sull'Italia in netto ritardo sul normale tabelino di marcia.

La primavera inizia con… l’inverno. No, non siamo impazziti. Questo gioco di parole è la sintesi più efficace per inquadrare correttamente quello che ci offre sul piatto odierno la nostra modellistica.  La primavera non arriverà o, per lo meno, arriverà solo dal punto di vista del calendario meteorologico a partire dal primo marzo, ma non da quello climatico.

Inverno quest’anno sembra avere intrapreso il classico percorso del gambero, andando all’indietro. Dopo i mesi di gennaio e febbraio trascorsi sotto una cappa asfittica di un inverno sopito, ecco che il generale si è ripresentato prepotentemente adesso, alla vigilia della primavera, alla quale, prima o poi, dovrà cedere lo scettro.

Il passaggio di consegne però arriverà solo quando il nostro "generale" avrà portato a termine un paio di pratichette lasciate in sospeso. E quali sarebbero queste pratiche? Beh, naturalmente un prolungamento di questa coda di freddo che, partita con le nostre regioni meridionali, proseguirà a impulsi successivi allargandosi anche al resto dell’Itallia.

Anzi il canale del freddo, quel passaggio d’aria che collegherà in presa diretta il grande nord subissato da un gelo davvero impertinente e il tiepido Mediterraneo, rimarrà spalancato proprio in direzione dell’Italia e dell’Europa centro-occidentale. Lungo questo canale si scaricherà parte di quel freddo rimasto per settimane intrappolato sulle pianure russe e finlandesi. Ora, grazie ai ritrovati contrasti dovuti ad una primavera che avanza, almeno sul resto dell’emisfero, ecco che tutto si sblocca e il peso fisico di quel freddo trova nella via italica la strada più facile per appianare i neonati contrasti.

Ci dobbiamo aspettare un esordio di marzo freddo? A dire delle proiezioni probabilistiche, che questa volta si incastrino perfettamente in quelle stagionali, sembrerebbe di si. Nulla di strano, l’inverno spesso ha dato tanto in termini di prestazioni nella prima decade di marzo e questa è una riprova che non bisogna mai dare l’inverno per spacciato all’ingannevole sole di febbraio.

Autore : Luca Angelini