Quante volte abbiamo sperato o sognato di liberarci della schiavitù dei combustibili fossili o di poter produrre autonomamente energia per il nostro fabbisogno quotidiano. Purtroppo l'energia solare potrebbe restare un sogno! è quanto emerge dal Convegno "Energia e Clima" che ha riunito a Bologna i fisici Franco Prodi, Franco Battaglia, Giorgio Giacomelli e Gianni Mattioli, con la partecipazione straordinaria di Piero Angela.
Il petrolio finirà prima o poi, ma le energie alternative "pulite", almeno stando all'attuale sviluppo tecnologico e ai costi piuttosto elevati di installazione e di gestione, potrebbero restare un sogno ancora per diversi anni. Quindi basta ai pregiudizi contro il nucleare.
Questo il messaggio, non unanime, ma proprio della maggioranza delle relazioni e degli interventi dal pubblico, in implicito dissenso con
il provvedimento del governo che destina 60 milioni di euro a incentivare il solare e l'eolico.
Varie le obiezioni al solare, i costi stratosferici pari a 25 centesimi a KW/h, contro i 6 del nucleare, lo spazio necessario e la mancanza di autonomia (con l'eolico e il solare devono essere mantenuti gli impianti tradizionali, per coprire i momenti in cui il sole non c'è o non soffia il vento)
In minoranza l'ex-Ministro per le Politiche comunitarie ed esponente dei Verdi, Mattioli, che ha premuto sul tasto del rischio scorie, ma concordato infine "guai a non continuare la ricerca sul nucleare".
Molti i luoghi comuni aggrediti: la Danimarca ricava sì il 20% dell'energia dall'eolico, grazie al vento di cui dispone, ma è uno dei paesi comunitari che più inquina in Europa considerando che il resto dell'energia lo ricava dal carbone, così come la Germania che ha installato 18 gigawatt di potenza eolica, ma nel 2005 ne ha ricavato 6 gigawatt, ed è sempre a rischio blackout.
In Italia, non abbiamo centrali nucleari. Questo perché purtroppo, nella nostra informazione, vale l'equazione "nucleare = radiazioni = morte".
Forse non consideriamo il fatto che il fabbisogno energetico della nostra nazione si basa soprattutto sull'importazione dall'estero.
Circa il 20% dell'energia che quotidianamente utilizziamo proviene dalla Francia e, precisamente, da quelle 4 centrali nucleari che si
trovano praticamente al confine con il nostro paese: è come se stessero a due passi da noi. Ed è piuttosto improbabile che paesi tecnologicamente avanzati come gli Stati Uniti e la Francia siano talmente sprovveduti da costruire "bombe a cielo aperto" senza preoccuparsi dei rischi ambientali che potrebbero derivarne.
Evidentemente, con l'avanzamento delle tecnologie e delle conoscenze teoriche nel campo del controllo e dello sfruttamento dell'energia nucleare, la costruzione di reattori nucleari non spaventa più coloro i quali sono informati in merito. Da ciò si arriva conclusione che in Italia c'è poca vera informazione su questo argomento.
"L'energia solare ed eolica vanno sviluppate al massimo ma rimarranno un fattore marginale o comunque energie supplementari" ha concluso Piero Angela, che ha insistito sull'importanza del fattore umano. "Senza l'invenzione del motore non servono a niente né il petrolio né l'uranioe senza energia non c'è neanche democrazia. E' l'energia infatti che ci permette di studiare, ragionare, associarci; di energia abbiamo bisogno se vogliamo essere una società libera, anche mentalmente."