Non si può dire che la seconda metà di novembre non stia portando sull'Italia un'atmosfera tipica degli inverni anni'70, con i giorni scanditi al ritmo regolare delle perturbazioni. Ebbene, dopo le vicende dei giorni scorsi l'autunno ha ancora voglia di vestirsi di inverno, almeno su parte delle nostre regioni.
Lo spunto artico giunto lo scorso fine settimana sul nostro Paese ha dato l'input a questa fase invernale, depositando la sua aria gelida e pesante anche sul catino padano. Qui ora la massa fredda e inerte ha poche possibilità di fuga considerato anche che ad est nuova aria fredda come un tappo ostruirà il deflusso lungo la via adriatica, facendo pressione dalla porta della Bora.
Le conseguenze sono presto dette: le temperature rimarranno piuttosto basse a tutte le quote finchè la notte su venerdì un alito più mite inizierà a scorrere in quota sospinto da un organizzato sistema nuvoloso collegato a un minimo nei pressi della Sardegna.
La fisica non è un'opinione: l'aria mite scorrerà sopra quella fredda e determinerà sviluppo di estesa nuvolosità e diffuse precipitazioni. Stante le temperature dell'intera colonna d'aria sottostante, vicine allo zero, dette precipitazioni si manifesteranno sotto forma di neve. Dove?
Principalmente laddove il cuscino freddo terrà con più determinazione, quindi sulle pianure piemontesi, centro-ovest Lombardia e settori limitrofi dell'Emilia. I fiocchi bianchi si diraderanno progressivamente man mano che ci si sposterà verso est, a causa di una penetrazione più decisa dei flussi miti che andranno ad erodere detto cuscino freddo.
Risultato: dopo un probabile inizio in neve o misto, la pioggia prevarrà presto su Veneto, Emilia orientale e a ruota anche su est Lombardia.