00:00 12 Giugno 2009

Ecco perchè luglio potrebbe non essere caldo come giugno

L'analisi approfondita di alcuni indici teleconnettivi che Meteolive ha fatto per voi ci porta a sintetizzare in questo lapidario pensiero la tendenza dell'estate italiana.

Maggio e aprile con temperature quasi costantemente al di sopra delle medie stagionali. Ora anche giugno, dopo una partenza in sordina, pare voler intraprendere la medesima strada dei mesi che l’hanno preceduto. Per quanto riguarda la situazione contingente, la causa di questo caldo forzato che abbraccerà l’Italia intera a partire dal weekend sarà elargito dal sempre generoso anticiclone nord-africano.

Le radici subtropicali del bel tempo italico vanno ricercate, come spesso accade, molto lontano. Gli indici teleconnettivi in questo caso ci danno una mano per ricostruire la dinamica della circolazione generale e la sequenziale processione degli eventi. Occhi puntati sull’onda convettiva equatoriale che ruota attorno al globo compiendone un giro completo intorno a 40-50 giorni; si tratta dell’indice noto con il nome di Madden e Julian Oscillation.

Suddividendo in fasi tale forzante, si nota che l’attuale posizione dell’indice, ivi compresa anche la sua notevole magnitudo, tende ad agevolare la costruzione di blocchi dinamici al regolare fluire della corrente a getto, dunque al procedere delle onde depressionarie collegate al vortice polare. Ne consegue un susseguirsi di onde cicloniche e anticicloniche che procedono da ovest verso est molto lentamente, rimanendo in qualche caso addirittura bloccate.

Il bacino del Mediterraneo, come avrete ben capito, si trova al momento sotto la cresta dell’onda, quella anticiclonica, con questo anticipo di estate che, partito a maggio, tende a consolidarsi anche a giugno, pur se a fasi alterne. Ora: le temperature superficiali del Pacifico mostrano un certo risveglio in area Nino, con parziale soppressione degli Alisei. L’onda convettiva, non più supportata dalla convergenza intertropicale dovuta appunto all’incontro degli Alisei provenienti dai due emisferi, tenderà a perdere di forza.

Nel mese di luglio verrà quindi a mancare questa spinta dinamica dalle basse latitudini e le situazioni di blocco prima citate tenderanno ad allentare la presa. La circolazione delle correnti occidentali in buona sostenza riuscirà a ripristinare il suo fluire con i blocchi che diventeranno semplici ondulazioni. La cresta anticiclonica che cronicamente si è elevata sul Mediterraneo verrà quindi spinta verso levante, mentre dall’oceano tenderà a sopraggiungere il cavo d’onda, quello che ora vediamo disperso al largo del Portogallo a causa del lago freddo in Atlantico (indice AMO negativo-neutro).

Lo scenario circolatorio sull’Italia a questo punto sarebbe maggiormente propenso ad un tipo di tempo più dinamico e non più legato ai rigidi schemi dell’alta nord-africana. Ecco quindi in prospettiva che le temperature dovrebbero rientrare nell’alveo delle medie stagionali regalando un luglio tutto sommato e in proporzione meno caldo di giugno. Abbiamo usato il condizionale “dovrebbero rientrare”, perchè? Perchè rimane un’incognita legata alle temperature del Mediterraneo nel frattempo risalite a valori più elevati della norma e che potrebbero deviare all’ultimo momento e in modo “fantozziano” i corpi nuvolosi all’atto del loro ingresso sui mari italici.
Autore : Luca Angelini