00:00 29 Novembre 2008

Ecco il “NINO Atlantico” ma più di tutto potrà il vortice polare

Anche noi abbiamo il nostro Nino.

Quest’anno l’anomalia termica superficiale delle acque dell’Atlantico ha piazzato un nocciolo duro a ridosso dell’isola di St. John nel nord America con punte di oltre 4°C positivi. Ecco perchè, dicono molti esperti, l’anticiclone è così sbilanciato verso l’ovest del Continente.

Il vortice polare resta comunque il grande regista della situazione: accelerate, frenate, tentennamenti, impennate, è e sarà lui a scandire i ritmi del tempo. Dopo una brusca frenata prevista per lunedì infatti è destinato rapidamente a rimettersi in carreggiata e a sprintare influenzando anche l’indice NAO, che tenderà a portarsi su valori neutri, se non positivi, dopo il 5 dicembre.

Che effetto avranno queste oscillazioni sull’Italia? Un vortice polare in forma fa aumentare la velocità del getto che tende dunque a produrre venti costanti da ovest verso est, senza lasciare spazio a troppi scambi di calore tra le latitudini, cioè senza sganciare molte saccature verso sud.

In questo modo è facile che l’anticiclone delle Azzorre venga trascinato dall’Atlantico sin su Europa centrale ed Italia assicurando una fase di bel tempo mite ma nebbiosa sulle zone pianeggianti a partire dall’Immacolata.

Generalmente verso Natale il vortice polare subisce una fisiologica velocizzazione, dunque non c’è molto da sorprendersi, Ma sarà davvero così? Non sarà un fuoco di paglia, seguito da nuove frenate?
Tutto dipenderà anche da altri fattori che analizzeremo in un altro articolo.
Autore : Alessio Grosso