00:00 27 Gennaio 2019

Ecco cosa sta succedendo alla circolazione del nostro emisfero

Lo 'split' del Vortice Polare diventa realtà ma non tutto è oro quel che luccica. Ecco cosa succederà tra pochi giorni nella circolazione del nostro emisfero e quali saranno le ripercussioni sul tempo europeo.

Forse non tutti si accorgono di quello che sta per verificarsi a livello emisferico, laddove il nostro Vortice Polare, cioè la grande depressione a cuore freddo che durante l’inverno staziona alle alte latitudini, nei prossimi giorni andrà incontro ad una vera e propria divisione, un cosiddetto ‘split’ della massa gelida del vortice che verrà separata in due grandi porzioni divise da un anticiclone polare. 

Arriva il grande gelo sull’Europa quindi? 

Neanche per idea! Purtroppo dobbiamo metterci in testa che l’equazione "stratwarming –> split del Vortice Polare –> grande gelo sull’Europa" non è affatto vera ed anzi il più delle volte, quando si manifestano questi grandi eventi stratosferici, le ripercussioni nella sottostante fascia troposferica possono portare semplicemente ad un periodo di tempo perturbato, senza la pretesa di vivere un periodo di gelo storico. 

In questo caso a non funzionare sarà la spinta della cosiddetta ‘wave 2’, la famigerata onda anticiclonica sull’oceano Atlantico, la cui spinta lungo i meridiani determina un’azione di blocco e la discesa di aria molto fredda da nord-est sull’Europa. Lo split del Vortice Polare è quindi previsto manifestarsi secondo un asse sfavorevole alla discesa dell’aria fredda verso l’Europa

Ad allungarsi verso le nostre latitudini troveremo il lobo canadese del Vortice Polare e quindi un ribasso del cosiddetto fronte polare in seno ad una circolazione prevalente di tipo occidentale. Con questo tipo di situazione il tempo risulterebbe molto dinamico e variabile con precipitazioni frequenti ma freddo scarso. Soprattutto le nostre regioni centrali e meridionali, verranno spesso e volentieri a trovarsi sotto l’influenza dei venti meridionali richiamati dalla vasta saccatura sull’ovest Europa.

Questa vasta saccatura altro non è che l’allungo di un lobo del Vortice Polare, grazie al surriscaldamento stratosferico quest’ultimo viene spodestato dalla sua sede originaria ed infine proiettato verso le medie latitudini.

Per essere una circolazione atlantica avremo quindi temperature piuttosto fredde che giustificano la caduta della neve a bassa quota in prospettiva sulle regioni del nord, negando per loro stessa natura, le grandi ondate di gelo che possono essere garantite soltanto da una circolazione di venti orientali.

Questo è esattamente ciò che i modelli prevedono nel prossimo futuro. 

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Autore : William Demasi