00:00 3 Febbraio 2014

E se questo trend continuasse anche in primavera?

Cosa succederebbe se il trend atlantico andasse avanti anche nella stagione primaverile?

Primavera instabile e piovosa? Beh, non ci sarebbe nulla di strano se la stagione invernale avesse fatto il suo dovere.

Solitamente l’inverno porta piogge abbondanti soprattutto al meridione ( e parte delle regioni centrali). Sul resto della Penisola la stagione fredda si presenta invece abbastanza secca ( statisticamente), magari con punte di freddo e qualche nevicata, ma complessivamente con piogge mai intense e pericolose.

Il recupero precipitativo per fronteggiare la secchezza estiva successiva è affidato in genere alla stagione primaverile. Spetta solitamente alla primavera recuperare i millimetri non caduti nella stagione invernale, in modo da arrivare all’estate con le falde acquifere piene.

Quest’anno la statistica non serve. Le condizioni climatiche che hanno caratterizzato la stagione fredda ( almeno fino a questo momento) sono state di stampo prettamente autunnale. Un lungo ed interminabile autunno che ha portato quantitativi di pioggia esorbitanti su molte regioni italiane. La neve è caduta (e sta ancora cadendo) laddove la quota lo consente e solo raramente si è spinta più in basso sulle regioni settentrionali.

L’iperattività delle correnti perturbate atlantiche non conosce sosta. Febbraio, visto come il possibile mese del riscatto in questo modesto inverno, sta iniziando anch’esso sotto l’egida delle perturbazioni atlantiche, della pioggia e della mitezza.

L’inverno non è finito, ma già si comincia a strizzare l’occhio verso la prossima primavera. Impossibile dire adesso quale trend seguirà la nuova stagione, tuttavia il pensiero che lo strapotere dell’Oceano Atlantico possa continuare anche nei mesi primaverili non è sicuramente campato in aria.

Quali conseguenze si avrebbero se il "trottolone" continuasse ad inviarci perturbazioni in serie anche in primavera? Beh, per prima cosa si raggiungerebbero valori pluviometrici praticamente storici sulla nostra Penisola, con effetti sicuramente non buoni sul nostro territorio già piegato da mesi di piogge intense.

Inoltre, la presenza del sole più caldo e alto sull’orizzonte, instabilizzerebbe l’atmosfera. Le precipitazioni, da continue ed estese nella prima parte della stagione, si trasformerebbero in rovesci e temporali che verrebbero portati da fronti atlantici più o meno intensi.

Con il flusso occidentale spinto, le regioni centro-settentrionali avrebbero un tempo molto instabile, mentre il meridione potrebbe contare su pause soleggiate e più miti.

Insomma, al momento è auspicabile che la situazione possa mutare con la nuova stagione altrimenti saranno dolori per le nostre terre, già completamente sature d’acqua. Vedremo se sarà realmente così.

Autore : Paolo Bonino