00:00 27 Giugno 2014

Domenica turbolenta al nord: ecco perchè…

Su alcuni settori dell'Italia settentrionale, la data di domenica 29 giugno potrebbe essere ricordata a lungo: un attivo fronte freddo scavalcherà velocemente il baluardo alpino, recando forti temporali sulla Valpadana. Ci saranno tutti gli ingredienti necessari ad avere una fase di FORTE INSTABILITA' accompagnata da temporali localmente VIOLENTI. Ecco cosa potrebbe succedere...

La quiete atmosferica ed il tiepido sole che illumina la giorna odierna, venerdì 27 giugno, avrà vita breve; una nuova importante figura di bassa pressione si avvicina infatti a grandi passi al territorio italiano, preceduta da una lunga fase prefrontale ove le temperature alle varie quote tenderanno ad aumentare, portandosi sino a valori di calura moderata. La calma di vento attualmente presente anche lungo le coste di Liguria ed alta Toscana, sarà ben presto sostituita dal soffiare dello Scirocco che sancirà ufficialmente l’avvio di quella che si preannuncia come una delle più importanti fasi di instabilità della stagione estiva attuale.

Come mai queste manifestazioni temporalesche potrebbero risultare intense?

Dapprima dobbiamo considerare la velocità con la quale l’ingresso d’aria fredda farà breccia sulle regioni settentrionali. Un attivo ramo della corrente a getto sorvolerà infatti il settentrione italiano, facendo evolvere molto rapidamente il fronte freddo da ovest verso est lungo tutta la Valpadana. A precedere l’ingresso del sistema frontale, un fitto letto di correnti sud-occidentali a media quota transiterà su tutto il nord Italia. La ventilazione sarà tesa, sono infatti previsti sino 45-50 nodi di vento alla quota di 500hpa, circa 5500 metri. Un dettaglio da non trascurare poichè potrebbe rappresentare un buon fattore per la genesi di supercelle, temporali provvisti di rotazione.

La convezione, cioè la risalita di masse d’aria dal basso verso l’alto con formazione di cumulonembi e temporali potrebbe essere favorita dalla divergenza del getto alle medie quote atmosferiche. La presenza di getto divergente tende a creare una sorta di "vuoto d’aria" tra i medi livelli atmosferici ed il suolo. L’atmosfera colma il deficit di pressione risucchiando l’aria dal basso verso l’alto, implementando così la spinta verticale all’interno dei temporali, rendendoli più intensi e persistenti.

Terzo fattore da verificare, la presenza o meno di ventilazione sud-orientale negli strati prossimi al suolo. Un elemento che qualora fosse presente, potrebbe predisporre l’atmosfera alla genesi di fenomeni vorticosi.

Tempistiche.

L’ingresso del fronte freddo viene previsto dal modello americano GFS nelle ore del primo pomeriggio. In questa fascia oraria tutta l’aria fredda trattenuta appena dietro le Alpi tenderà a riversarsi velocemente verso la pianura. Ma ricordatevi che stiamo sempre parlando d’aria fredda in quota. Nel giro di poche ore essa aumenterà il gap termico tra il suolo (caldo) e la quota (sempre più fredda) innescando così la formazione dei cumulonembi.

Lista delle probabili zone più colpite tra tarda mattinata e prima parte del pomeriggio.

Piemonte settentrionale; specie i settori al confine con la Lombardia, province di Vercelli e Novara.

Lombardia settentrionale; nord Milanese, province di Varese, Como, Lecco.

Lista delle probabili zone più colpite tra pomeriggio e serata:

Lombardia provincia di Brescia.

Veneto; province di Verona, Vicenza, Padova.

Friuli Venezia Giulia; province di Pordenone ed Udine.

Ricordiamo ai nostri lettori che le località citate sono puramente indicative. In realtà i temporali sono caratterizzati da un’evoluzione spesso imprevedibile e molto circoscritta. Non tutte le aree sopraccitate verranno quindi interessate dai temporali ma rappresenteranno soltanto zone di maggior rischio.


 

Autore : William Demasi