00:00 2 Febbraio 2005

Davvero l’HAARP sconvolgerà il clima? La situazione è preoccupante?

Facciamo il punto della situazione su uno degli argomenti più gettonati del momento.

H.A.A.R.P. (High-frequency Active Auroral Research), cioè «programma di ricerca attiva aurorale con alta frequenza».

Le antenne installate in Alaska, studierebbero la ionosfera;
altre nazioni lo fanno, come la Russia o il Giappone e in Europa la Norvegia a Tronmso e l’Inghilterra a Steeplebush.

Il sito americano si trova a Gakona, circa 200 km a Nord-Est del Golfo del Principe Guglielmo; il terreno fu scelto nel 1993 da funzionari dell’Air Force e sono stati impiantati ben 180 piloni d’alluminio.
Queste antenne sono capaci di trasmettere onde ad alta frequenza fino a quote di 350Km.

Lo scopo ufficiale di queste installazioni è studiare la ionosfera per migliorare le telecomunicazioni. Come si sa, questo strato è composto da materia rarefatta allo stato di plasma, cioè di particelle cariche (ioni), e ha la proprietà di riflettere verso terra le onde hertziane, in particolare nelle ore notturne e questo è molto utile per ascoltare le radio dei Paesi stranieri di notte in AM dato che la riflessione ionosferica permette ai segnali di scavalcare la curvatura terrestre.

Quindi HAARP si propone questo progetto:
miglioramento di radar
comunicazioni
sistemi geofisici per la ricerca di petrolio.

Molti non ci credono e pensano allo sviluppo di una tecnologia di irradiamento a radio-onde che sollevano aree della ionosfera, (zona dell’atmosfera compresa tra 40 e 600 miglia), e riscaldandole; le onde elettromagnetiche rimbalzano indietro sulla terra e penetrano ovunque.

Per la prima volta verrebbero utilizzati i più elevati livelli di energia che provocherebbero modificazioni molecolari dell’atmosfera con conseguenti cambiamenti climatici.

Come potrebbe reagire la Terra a questo eccesso di radiazioni?

I russi da molti anni ritengono che gli Usa siano in grado di modificare il clima dell’Eurasia lacerando lo strato di ozono. C’è peraltro una convenzione ONU che da molti anni vieta esperimenti in tal senso.

Fra gli impieghi ufficialmente dichiarati del progetto HAARP vi è:
-la comunicazione militare con i sottomarini, che avverrebbe inviando segnali ad alta frequenza ed intensità, tanto da far vibrare la ionosfera (che funge come filtro dei raggi solari).

-il segnale può anche essere usato per la tomografia di penetrazione del terreno (una sorta di radiografia della superficie) e quindi la rilevazione di attrezzature sotterranee, rifugi, strati differenziali geologici a diversi chilometri di profondità.

Si ritiene invece che quest’arma possa interferire con estese zone dell’atmosfera e quindi, secondo la logica militare, abbattere missili ed aerei.
Pensate che oltretutto esistono circa 400 brevetti collegati al progetto HAARP e la maggioranza di loro sono progetti offensivi cioè armi offensive.

Ora: capire come e quanto questa strumentazione possa incidere sul clima è davvero misterioso: un NINO creato artificialmente dall’uomo, una modificazione della corrente del Golfo, una Nao stravolta, un nuovo regime barico, un’eccezionale piovosità in zone aride e al contrario siccità in altre notoriamente piovose?
Non tarderanno certamente altre notizie in merito…

(informazioni tratte in gran parte dalla ricca letteratura presente in Internet sull’argomento)
Autore : Report di Alessio Grosso