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DA NON PERDERE! Le tesi di Battaglia e Grosso coincidono: il sole è il vero responsabile del riscaldamento globale, 650 scienziati pubblicano un libro di protesta

Riportiamo una sintesi delle linee di pensiero del Prof. Franco Battaglia. Come i lettori intuiranno facilmente le argomentazioni del Dott.Grosso e del Prof. Battaglia sono perfettamente sovrapponibili.

In primo piano - 20 Gennaio 2009, ore 14.40

Secondo il Prof. Battaglia "quella del riscaldamento globale (RG) antropogenico è la più grande mistificazione degli ultimi 15 anni. Esattamente come Grosso, Battaglia ritiene che "il riscaldamento globale attuale sia reale, nel senso che la temperatura media globale è, oggi, più elevata di quella di 200 anni fa, ma l’uomo non c’entra nulla". Anche Battaglia fa debuttare l'attuale fase di riscaldamento nel XIX secolo e segnala il calo termico dell'ultimo dopoguerra, facendo notare che fino ad allora "l’industrializzazione era ancora nella sua infanzia e limitata a pochissime nazioni e la popolazione mondiale un terzo della odierna". Ciò che è incredibile invece e che per più di tre decenni, dal 1940 fino al 1975 in pieno boom economico e demografico, la temperatura scese (tanto da far temere, a metà degli anni Settanta, il rischio di una imminente era glaciale, ma riprese a salire in piena recessione economica. Insomma per il Professore come per lo scrittore e previsore Alessio Grosso "l’attuale RG è occorso in tempi incompatibili con la teoria della sua causa antropica". Battaglia aggiunge però un'altra considerazione, già menzionata da Grosso da diversi anni: "se il riscaldamento a terra fosse dovuto all’aumento di gas serra in atmosfera, allora, per il meccanismo stesso dell’effetto serra, se ne dovrebbe osservare uno ancora maggiore ad alcuni chilometri sopra le nostre teste, ma né le sonde su palloni aerostatici né i satelliti osservano il riscaldamento atteso della troposfera". Seguono alcune considerazioni sulle variazioni di temperatura della storia, riportate nel 2005 su MeteoLive da Grosso in "dossier clima" e che anche Battaglia cita: "Se andiamo indietro nel tempo, il pianeta patì la piccola era glaciale tra il 1400 e il 1700: dipinti dell’epoca testimoniano la Laguna di Venezia e il Tamigi ghiacciati, usati come piste di pattinaggio e attraversati dai carri. E tra il 1100 e il 1300 ci fu quel che i climatologi chiamano periodo caldo medioevale, con temperature di 2-3 gradi superiori a quelle odierne, quando, racconta Chaucer, fiorivano i vigneti anche nel nord dell’Inghilterra. Andando ancora indietro nel tempo, sino all’età del bronzo, vi fu quel che i geologi chiamano massimo Olocenico, con temperature, per oltre 2 millenni, notevolmente superiori a quelle odierne, e alle quali ben sopravvissero gli orsi polari, della cui estinzione oggi ci si preoccupa contro l’evidenza che la loro popolazione è, oggi, più numerosa che nel secolo scorso". Totale convergenza tra il Professore e il Dott.Grosso anche riguardo alla famosa relazione causa-effetto temperatura-anidride, tanto cara alle tesi serriste: "chi ritiene antropica la causa dell’attuale RG fonda tutto il suo ragionamento su due fatti, entrambi veri: la CO2 è un gas-serra e, secondo le misure eseguite sulle carote di ghiaccio estratte dai ghiacciai polari, si osserva correlazione tra le variazioni di concentrazione di CO2 occorse nel passato e le variazioni di temperatura. Va innanzitutto detto che “correlazione” non significa “relazione di causa-effetto”. Per intenderci: esiste una forte correlazione tra il canto del gallo e il sorgere del sole, ma questo non sorge perché il gallo ha cantato. Più precisamente, le analisi sulle carote di ghiaccio estratte dai ghiacciai polari dimostrano, in modo inequivocabile, che quella correlazione esiste davvero, ma procede nella direzione opposta a quella che darebbe sostegno alla causa antropica del RG attuale: ogni aumento (diminuzione) di concentrazione di CO2 ha seguito e non preceduto il corrispondente aumento (diminuzione) di temperatura, con sfasamenti anche di 800 anni: l’aumento di CO2 non può essere stato la causa del riscaldamento ma, semmai, fu il riscaldamento la causa dell’aumento di CO2". Un'altra risposta ad un quesito importante: da dove era venuta la CO2 e, soprattutto? "La risposta alla prima domanda è facile: i più potenti emettitori sono gli oceani, enormi serbatoi di CO2 in essi disciolta (di fatto, una buona metà delle emissioni antropiche è dagli oceani assorbita) e pronta ad essere immessa in atmosfera non appena la temperatura superficiale delle acque aumenta". IL RUOLO DEL SOLE (tanto caro alle tesi di MeteoLive e condivise da centinaia di scienziati) "da dove giunge allora il riscaldamento?" "bisogna innanzitutto essere consapevoli che tutte le attività degli oltre 6 miliardi di esseri umani sono un nonnulla rispetto all’attività di quel gigante, lassù nel cielo, che è il nostro sole. Le macchie solari sono, sappiamo oggi, intensi campi magnetici che appaiono durante periodi d’elevata attività solare, ma per secoli e da molto prima che se ne conoscesse la natura gli astronomi ne hanno registrato il numero, e dai dati raccolti si può notare che nel periodo della piccola era glaciale vi fu una drastica riduzione nel numero delle macchie solari (minimo di Maunder, dal nome dell’astronomo inglese che osservò la circostanza). QUELLO CHE NON SI DICE Prosegue Battaglia: "quanto il numero di macchie solari sia un attendibile indicatore del clima lo scoprirono il ricercatore danese Friis-Christensen e i suoi collaboratori, che nel 1991 dimostrarono la stretta correlazione tra attività solare e temperatura globale in tutto il periodo compreso fra il 1860 e il 1990. Per escludere che quella correlazione fosse una semplice coincidenza, andarono indietro nel tempo per altri 400 anni e, di nuovo, accertarono la stretta correlazione tra attività solare e temperatura globale. Un’ulteriore conferma di quanto la CO2 sia ininfluente nella determinazione del nostro clima si ebbe nel 2005, quando geofisici di Harvard pubblicarono le registrazioni di temperatura artiche durante gli ultimi 100 anni e, con esse, le variazioni di concentrazione di CO2 e le variazioni di attività solare registrate indipendentemente da altri ricercatori: la correlazione tra quest’ultima e le temperature era perfetta, mentre nessuna correlazione si osservò tra le temperature e la CO2. Ancora una volta, l’inevitabile conclusione è che è il sole ciò che guida il nostro clima, mentre la CO2 è irrilevante". IL RUOLO DELLE NUVOLE "Il sole influenza il clima non solo, direttamente, col suo calore ma anche, indirettamente, attraverso le nuvole, che hanno un potente effetto rinfrescante. Le masse di nuvole si formano anche grazie all’interazione del vapore acqueo dagli oceani con le particelle di raggi cosmici provenienti dall’esplosione di stelle lontane giunte alla fine della loro vita: le molecole di vapor d’acqua colpite dai raggi cosmici diventano nuclei di condensazione da cui si formano le nuvole. Quando il sole è più attivo, cioè quando il campo magnetico da esso è più intenso, i raggi cosmici (che sono particelle elettricamente cariche) sono maggiormente deviati da quel campo magnetico: ne consegue un più debole flusso cosmico cui corrisponde una minore formazione di nuvole e quindi un maggiore riscaldamento. La potenza di questo effetto è diventata chiara solo recentemente, dopo che si sono confrontate, nel corso degli anni, le temperature globali con il flusso di raggi cosmici, scoprendo, ancora una volta, una stretta correlazione tra temperatura globale e flusso cosmico, con la prima che aumenta ogni volta che il secondo diminuisce, e viceversa: il clima è controllato anche dalle nuvole, queste sono controllate dal flusso di raggi cosmici a sua volta controllato dall’intensità del campo magnetico dal sole, cioè dalla attività della nostra stella". "QUANDO LE COSE SI FANNO PIU' COMPLESSE in Italia" conclude invece Grosso "ti danno del ciarlatano, dicono che usi termini ostici per annebbiare le menti e così la teoria dei raggi cosmici sarebbe una mera invenzione. Purtroppo l'ignoranza scientifica di molta parte del popolo italiano porta a fare queste gratuite considerazioni, ma la colpa non è nostra, a scuola non si dà maggiore spazio alla formazione scientifica, in tv in estate, un periodo d'oro in cui i vip si sono finalmente tolti dai piedi, non passano altro che varietà vecchi di anni che giustificherebbero il mancato pagamento del canone, e la frittata è fatta: l'uomo cattivo cambia il clima e guai a chi gli tocca questa pseudo-certezza". Scrivere proprio oggi sulla colossale balla del riscaldamento globale è, come s'usa dire, come sparare sulla croce rossa; e, a dire il vero, non ne avrei tanta voglia. Anche perché, diciamolo con l'onestà scientifica di sempre, i freddi globali - e sottolineo globali - di questi giorni non sconfessano la balla più di quanto l'afa di luglio non confessi che esso balla non è. E anche perché il pianeta sta effettivamente attraversando una fase di riscaldamento globale: ciò che balla è - colossale, gigantesca balla - è che l'uomo abbia un qualche ruolo sul riscaldamento e, men che meno, sul clima. E anche perché, infine, è da 10 anni che ne scriviamo. Battaglia Fa parte di un organismo internazionale, l'N-Ipcc (la N sta per «non-governativo») che ha valutato la stessa letteratura scientifica a disposizione del più famoso Ipcc, ma è giunto a conclusioni opposte, e ha pubblicato il rapporto «La Natura, non l'Uomo, governa il clima» (tradotto in 5 lingue, la versione italiana è pubblicata dall'editore 21mo Secolo). Il rapporto è stato inviato - assieme alla firma di oltre 650 scienziati da tutto il mondo - al Senato americano, per far ascoltare ai membri di quell'alto consesso, la voce del dissenso (o, visti i numeri, direi più correttamente, del consenso sul dissenso). Ciò che è importante, sul tema, è capire, una volta per tutte, perché col riscaldamento globale l'uomo non c’entra.

Autore : Report Redazione

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