00:00 16 Ottobre 2012

Da dove salta fuori quell’anticiclone?

Proviamo a capire perchè l'alta pressione sta vincendo la partita con le perturbazioni atlantiche, proprio quando sembrava fosse maturo il loro ingresso sul Mediterraneo.

Premettiamo che la presenza di un anticiclone durante il mese di ottobre non sta a significare una anomalia. L’anomalia sta semmai nella ricorrenza di queste situazioni laddove, una volta impostata una certa circolazione, non se ne uscisse più. E negli ultimi anni è stato proprio questo "non uscirne" il problema. Ebbene, analizzando la previsione degli indici della pressione atmosferica tra le nostre latitudini e quelle polari, si evince che la risalita dell’anticiclone subtropicale sull’Europa centro-orientale nella terza decade di orttobre è sempre più probabile.

A supporto di questa ipotesi, contemplata dalla maggior parte della modellistica di nostro riferimento, anche la dislocazione di alcuni indici predittandi, dai quali si evince la strutturazione e l’insistenza di un significativo blocco atmosferico intorno a 160-180 gradi di laitudine, ovvero sul comparto asiatico. Va da sè che tutto il blocco del vortice polare sarà costretto a sbilanciarsi verso il settore nord-americano, suddividendosi poi in due lobi con un secondo asse proiettato sulla Siberia orientale. Cosa comporterà per noi questa manovra in concreto?

Agevolerà la risalita di una lama anticiclonica che stabilizzerà il tempo anche sull’Italia in due rate, la prima tra il 20 e il 22 ottobre e la seconda tra il 25 e il 29 ottobre. Tra le due fasi una temporanea caduta della pressione che potrà dar luogo a qualche episodio piovoso senza paticolari pretese, più probabile e frequente sul nord-ovest. Il tutto in un contesto complessivamente più mite della norma stagionale.

Il cambio di rotta? Probabilmente a partire da fine mese; l’esuberanza anticiclonica, ormai approdata in Scandinavia, andrà a prelevare un po’ di aria fredda continentale dalla Russia inviandola poi verso l’Italia. L’attivazione di un minimo sulle acque dei nostri mari non pare al momento così remota (40-45%), tuttavia il persistente sbilanciamento del vortice polare dall’altra parte dell’emisfero ci suggerisce fin d’ora che qualsiasi iniziativa da parte dell’autunno non avrà vita facile in questo prossimo scorcio stagionale.   

Autore : Luca Angelini