Anticiclone delle Azzorre e poi scodata di aria fredda proveniente da nord? Pare essere questa la tendenza espressa dai modelli numerici di previsione ormai da un paio di giorni. Non pare infatti voler cedere il campo pressorio sul lato occidentale del continente neanche sul finire della stagione, anzi l'alta pressione potrebbe azzardare la formazione di un blocking parziale nei confronti del libero transito del flusso perturbato nord-atlantico, lasciando l'Europa centrale e l'Italia in balia di un pattern sinottico caratterizzato da un progressivo raffreddamento termico per opera di una ventilazione settentrionale.
Al momento questo tipo di tendenza ha delle probabilità solo modeste di realizzazione, queste probabilità non elevatissime dipendono essenzialmente dalla distanza temporale che ancora ci separa dalla previsione, nonchè dall'incognita ancora rappresentata da un anomalo ricompattamento del Vortice Polare non in sede euroasiatica bensì nella più canonica sede nord-atlantica a cavallo tra Islanda, Groenlandia e Canada orientale.
Quali conseguenze per l'Italia?
Il nostro Paese dopo aver vissuto un periodo più o meno prolungato dominato da una ventilazione debole o assente imposta dalla presenza dell'anticiclone azzorriano disteso sul Mediterraneo, assisterebbe ad un progressivo cedimento di pressione e geopotenziale che si manifesterebbe a partire dai orientali della penisola tramite un aumento dell'instabilità. La fine di agosto potrebbe presentare sul conto la sostanziale mancanza di un sistema ciclonico in grado di trascinare sin verso le nostre regioni un fronte atmosferico organizzato. L'instabilità sotto un quadro termico sempre più fresco e dominato da una componente eolica settentrionale, sarebbero le caratteristiche salienti del panorama meteorologico italiano al termine della stagione estiva 2013.
Questa linea di tendenza necessita ancora di ulteriori conferme, tuttavia al momento pare essere l'ipotesi più probabile, contemplata sia dal modello americano GFS, sia da quello inglese ECMWF.