Il fronte freddo che nelle ultime 48 ore ha attraversato l'Italia ha lasciato il segno su gran parte delle regioni centrali e meridionali.
Pochi fenomeni, poche piogge, ma un'autentica tempesta di vento che ha flagellato in modo particolare Campania, Calabria, Sicilia e Puglia.
Vento forte anche in Abruzzo e nel Lazio, mentre più a nord la situazione da questo punto di vista è stata più tranquilla.
Come mai così tanto vento? Beh, la colpa è sempre dell'alta pressione, o meglio della sua eccessiva foga di rimontare sull'Europa occidentale.
Alle 16 di mercoledì 23 gennaio il quadro pressorio sull'Italia era il seguente: pressione sotto i 1010mb al sud e di quasi 1030 al nord! 20 millibar di differenza in meno di 1000 chilometri sono sufficienti a scatenare le ire di Eolo.
L'eccessivo rialzo pressorio che si è avuto tra il nord Italia e la Francia ( oltre 25 millibar in 12 ore) ha inasprito il contrasto con una relativa bassa pressione presente al sud. Il vento è stata la risposta della natura per equilibrare le cose, o meglio per pareggiare il divario pressorio venutosi a creare sul Mediterraneo.
Una volta colmato parzialmente tale divario, la forza del vento è notevolmente diminuita.
Al momento il quadro pressorio in Italia vede 1035mb sull'alto Adige, contro i 1020mb della Sicilia meridionale.
15 millibar di differenza sono ancora sufficienti a mantenere una buona ventilazione al centro e al sud, ma non con la violenza del giorno precedente.